I picchi sono un gruppo di uccelli molto particolari, appartenenti alla Famiglia dei Picidae. Nel mondo ne esistono più di 200 specie, di cui 9 sono presenti anche in Italia. Sono animali perlopiù sedentari, con limitati movimenti erratici, a parte il Torcicollo che è prevalentemente migratore. Vivono generalmente in ambienti boschivi, essendo legati strettamente agli alberi d’alto fusto ma si stanno espandendo anche in ambito urbano dove sono presenti parchi e giardini alberati. È facile individuarli e identificarli a livello specifico tramite le vocalizzazioni e il tambureggiamento: la loro caratteristica più peculiare è infatti la capacità di colpire in maniera ritmica col becco sui tronchi per comunicare e segnare il territorio. Inoltre il loro robusto becco è in grado di scavare il legno per realizzare le cavità in cui nidificare e per cercare il cibo. Tutto questo è possibile grazie al loro cranio, evoluto per non subire danni durante le robuste martellate col becco perchè in grado di ammortizzarne i colpi.
Tutte le specie si nutrono di formiche e larve che catturano grazie alla lunga lingua la quale, a riposo, rimane arrotolata all’interno del cranio.
I picchi italiani sono strutturalmente molto simili e non tutti facili da identificare. Il Picchio nero è il più riconoscibile, anche se molto elusivo, per le grandi dimensioni e il piumaggio nero con cresta rossa. Semplice anche il Torcicollo, l’unico che non scava i tronchi col becco, piccolo e dal colore mimetico grigio-nero-marrone. Il Picchio verde e il Picchio cenerino hanno piumaggi verdastri e si somigliano molto, soprattutto giovani e immaturi. Il Picchio rosso maggiore, il Picchio rosso mezzano, il Picchio rosso minore e il Picchio dorsobianco sono molto simili per il piumaggio bianco-nero con cresta rossa e si distinguono per piccoli particolari e le dimensioni. Il picchio tridattilo infine è molto simile al Picchio rosso minore ma ha la cresta gialla.
Daniele Capello