Pennelli Ribelli, la street art internazionale si fa portavoce della riqualificazione urbana e della memoria storica

“In un luogo simbolo della memoria storica e del valore delle persone comuni che si opposero alla malvagità del nazismo come Marzabotto non potevamo non trovare un nuovo sistema di comunicazione e di linguaggio che evidenziasse questi valori assoluti che per chi abita oggi a Marzabotto fanno parte del proprio Dna. Un modo per accomunare in un unico progetto artistico il centro del paese e le sue frazioni. Ricordi e memoria che accomunano non solo la nostra storia nel periodo della seconda guerra mondiale ma anche quella più recente relativa all’epoca d’oro dell’industrializzazione del nostro comune. Vogliamo dare a tutti coloro che giungeranno a Marzabotto e ai nostri concittadini un nuovo modo di leggere il paesaggio urbano, soprattutto alcune delle aree dismesse ed abbandonate che con questa iniziativa torneranno a nuova vita”. Questo il commento dei tre organizzatori della manifestazione denominata Pennelli Ribelli Alex Sabattini, Giulio Campana e Andrea Casciu. Ma cosa è Pennelli Ribelli? Grazie alla street art e ad alcuni artisti di fama internazionale alcuni vecchi edifici industriali si sono trasformati in una vera e propria galleria d’arte all’aperto. Un vero e proprio percorso di rigenerazione urbana promosso dall’associazione Pennelli Ribelli, dall’Amministrazione comunale di Marzabotto e dall’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese. I lavori sono stati realizzati durante la 74° commemorazione dell’eccidio in cui persero la vita per volere nazista 770 vittime civili, tra cui 200 bambini. Gli artisti Ericailcane, Andrea Casciu, Guerrilla Spam, Bastardilla, Whois Nemos, Collettivo Fx, Kikiskipi hanno dato sfogo alla propria ispirazione realizzando opere di notevoli dimensioni con il preciso compito di produrre opere visibili a grande distanza e che, nel contempo, possano suscitare l’attenzione, all’interno  del paesaggio alle pendici dell’Appennino bolognese, di tutti coloro che si troveranno anche semplicemente a passare per caso per Marzabotto e le sue frazioni. Le opere sono state poste in essere su due cabine Enel (a Marzabotto e a Pioppe) e sulla Cartiera dismessa di Lama di Reno.

Stefano Venditti

 

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