Nata a Venezia, Patty Pravo iniziò la propria carriera nel mitico Piper di Roma
“Era il 1966, mi trovavo al Piper di Roma, stavo ballando con dei miei amici, ad un tratto si avvicina il talent scout Alberigo Crocetta, che mi chiede se cantavavo bene come ballavo. Io gli risposi di sì. Così è nata la mia carriera”.
Da allora ad oggi sono passati 58 anni, Patty Pravo ne aveva solo 18, ma vantava un’esperienza musicale da professionista. E aveva già un nome d’arte, Guy Magenta, il suo primo brand artistico che mutava il nome con cui è registrata all’anagrafe, Nicoletta Strambelli, nata a Venezia il 9 aprile 1948.
Malgrado fosse stata cresciuta dai nonni, la sua fu un’infanzia felice e caratterizzata dalla libertà, dall’indipendenza e dalla passione per la musica.
“A tre anni ho iniziato a suonare il pianoforte e a frequentare lezioni di danza classica, a dieci mi hanno iscritta al conservatorio”, disse Patty Parvo in un’intervista rilasciata negli anni settanta.
A 16 anni va a Londra, per imparare l’inglese; incontra gente, si fa un giro di amicizie e viene a sapere che a Roma avevano appena aperto una discoteca straordinaria, il Piper. Così, lei e i suoi compagni, salgono su un Maggiolino, attraversano la Manica e arrivano fino alla Capitale per provare questa nuova realtà di attrazione giovanile. Per lei questa sala sarà l’inizio di una carriera caratterizzata da successi e riconoscimenti e verrà chiamata “la ragazza del Piper”.
Qui incontra Luigi Tenco, Lucio Dalla, Gianni Boncompagni e Renzo Arbore, il meglio della musica e dell’inventiva nell’ambito dello spettacolo. Nel 1968 incide “Ragazzo triste”, che sarà anche la prima canzone leggera trasmessa dalla Radio Vaticana, anche se Patty in quel periodo veniva soprannominata “l’adorabile demonio biondo”. L’anno dopo incide “Qui e là” , per passare e “Sto con te”, “La bambola”, “Sentimento” e “Tripoli 1969”, sfornando 45 giri a più non posso, tutti di grande successo.
Nel frattempo diventa ricercata anche nel Cinema, recitando in sette film in soli due anni, tra cui “Una ragazza tutta d’oro” e “I ragazzi di Bandiera Gialla”.
La vuole il grande schermo, il mondo della musica e la Tv e lei risponde con il tour “Patty Pravo Live 1969”.
Con “La spada nel cuore”, vince il premio per la migliore interpretazione, a Canzonissima ogni anno, tra il 1968 e il 1971, è la cantante più gettonata.
Nel frattempo diventa l’icona della trasgressione e dell’amancipazione femminile: non ha mai nascosto le proprie disavventure legate all’uso di droghe, per le quali ha pure conosciuto il carcere, una realtà che ha sempre descritto come un mondo ricco di umanità.
Si è sposata cinque volte, ha venduto 110 milioni di dischi e ha partecipato a dieci Festival di Sanremo.
E’ riuscita anche ad inaugurare un satellite in Cina, con un concerto cantato in mandarino. Patty Pravo ha attraversato la fase della giovinezza scanzonata, della crescita trasgressiva, della maturità da donna di classe, ancora oggi è una donna piena di energia, sempre esclusiva, mai banale, mai dietro le mode. Anzi, le mode un tempo le imponeva lei.
Ha inciso una trentina di album, ha effettuato oltre trenta tour, a dimostrare di quanto sia forte il proprio amore verso il pubblico; non solo, ha recitato in otto film, è stata protagonista di una quindicina di trasmissioni Tv ed è riuscita anche a scrivere libri.
Patty Parvo è sempre sulla cresta dell’onda, entrata con pieno diritto nell’Olimpo della canzone internazionale, nel mito.