Ciclicamente torna a fare notizia il problema degli incidenti tra automobili e la fauna selvatica, che possono rivelarsi anche molti seri e a volte mortali. Ovviamente gli animali hanno bisogno di spostarsi per le loro esigenze ecologiche e le strade si rivelano ostacoli che frammentano i loro territori e si trovano obbligati ad attraversare. Si stima che in Italia il “road kill”, cioè la mortalità stradale, sia di 10.000 animali l’anno.
Dagli ambienti venatori l’unica soluzione proposta è quella di aumentare i capi di selvaggina cacciabili ma esistono soluzioni molto più efficaci, che però sono poco utilizzate in Italia a differenza di altri paesi europei: i passaggi faunistici. Ne esistono di diverso tipo, per le svariate tipologie di fauna: i sovrappassi sono quelli più spettacolari e utili per la fauna di grande taglia come cervi e cinghiali: sono praticamente dei ponti, spesso molto vegetati, posizionati generalmente sopra autostrade e grandi arterie stradali. Gli animali vi vengono veicolati tramite l’apposizione di reti a bordo strada che li indirizzino verso il sovrappasso. Per la fauna di piccola taglia invece, come ricci e anfibi, che vedono nelle strade uno dei maggiori fattori di mortalità, sono utili i sottopassi: anche questi necessitano di reti per obbligare gli animali a utilizzarli. Nel mondo ne esistono anche per scimmie, elefanti e altri animali a rischio.
Naturalmente queste strutture sono difficilmente realizzabili su strade già esistenti ma sarebbe auspicabile che divengano obbligatorie per tutte le nuove strade in costruzione soprattutto nelle zone più frequentate dalla fauna, facilmente individuabili con studi specifici: ne gioverebbero sia gli animali che noi umani.
Daniele Capello