Uno scenario inquietante e pericolosissimo per tutti i nostri figli, è ora di fermare i mostri che impongono la sessualità ai bambini“. È l’allarme lanciato da Pro Vita & Famiglia, con la campagna per contrastare l’iper-sessualizzazione dei minori sui media
“Uno scenario inquietante e pericolosissimo per tutti i nostri figli, è ora di fermare i mostri che impongono la sessualità ai bambini“. È l’allarme lanciato da Pro Vita & Famiglia, con la campagna per contrastare l’iper-sessualizzazione dei minori sui media.
“I pericoli per i bambini – ha sottolineato Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia – sono aumentati in modo esponenziale a causa del lockdown. Negli ultimi mesi milioni di giovani e giovanissimi sono stati costretti a stare ore e ore davanti al computer e questo ha portato a dati drammatici. Basti pensare che più di un bambino su quattro, tra gli 11 e i 16 anni, con un profilo su un social, ha sperimentato qualcosa di sconvolgente l’anno scorso, ma solo il 22% di loro ne ha parlato con qualcuno. C’è dunque la necessità – ha proseguito Coghe – di agire tempestivamente su tutti i fronti e chiediamo al ministero per lo Sviluppo Economico di adoperarsi per rendere effettiva la norma contenuta nel decreto Giustizia che obbliga l’installazione del parental control di default su tutti i device in vendita“.
“Tanti sono i pericoli, dal revenge porn alla pedopornografia, fino all’adescamento dei minori – ha sottolineato il senatore Simone Pillon, promotore della conferenza stampa di presentazione della campagna che si è tenuta nella sala Caduti di Nassiriya, in Senato – Non possiamo abbassare la guardia su questi rischi che corrompono e dilaniano i nostri figli”.
“La Rete ha creato nuovi fenomeni criminali – ha spiegato Licia Ronzulli, senatrice della Repubblica e presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza – Da fenomeni come Grooming, sexting, sextortion e live distant child abuse deriva una mole crescente di materiale pornografico autoprodotto e autopromosso proprio dai minori e che confluisce nel mercato nero virtuale per poi finire facilmente nelle mani dei pedofili”. Don Fortunato Di Noto, presidente dell’Associazione Meter, ha dichiarato: “Siamo di fronte ad un fenomeno globale molto complesso e trasversale, quindi le associazioni da sole non bastano se non c’è l’impegno di politica, forze dell’ordine e istituzioni“. La campagna proseguirà per tutto il mese di settembre. Domani sarà pubblicato un docufilm sull’azione di Meter contro la pedofilia, anche per divulgare il numero verde 800 45 52 70, che ha l’obiettivo di aiutare e accompagnare i bambini. Nelle prossime settimane, invece, altre iniziative di sensibilizzazione (sia online che offline), in particolare una campagna di affissioni a Roma e a Milano.