L’Italia si fa valere anche alle Paralimpiadi

L’estate trionfale dello sport italiano non poteva finire meglio di così. Dopo la vittoria agli Europei di calcio e il record di medaglie alle Olimpiadi, anche le Paralimpiadi di Tokyo 2020 si sono rivelate terra di conquista per la nostra nazionale. Sono state 69 le medaglie vinte dai nostri 113 atleti, non un record assoluto perchè a Roma ’60 furono 80, ma comunque il miglior risultato da quelle prime paralimpiadi, quasi il doppio di quelle ottenute a Rio 2016. Nell’edizione brasiliana furono infatti 39, lo stesso numero che a Tokyo ha portato il solo nuoto, in cui abbiamo ottenuto il 4° posto nel medagliere di disciplina.

Nel medagliere complessivo di Tokyo abbiamo chiuso invece con un ottimo 9° posto finale con 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi. Oltre al nuoto abbiamo preso medaglie nel ciclismo, atletica, scherma, arco, paratriathlon, equitazione, canoa, tiro, judo e tennistavolo. Protagonisti assoluti i nuotatori ovviamente: 5 medaglie per Carlotta Gilli (2-2-1) e 7 per Stefano Raimondi (1-4-2); anche Bebe Vio, portabandiera della cerimonia d’apertura con Federico Morlacchi, ha fatto la sua parte con l’oro nel fioretto individuale e l’argento a squadre. Ciliegina finale nell’atletica, come e meglio che alle Olimpiadi: nella penultima giornata di gare arriva il podio tutto italiano dei 100 m. T63 femminile: oro e record del mondo per Ambra Sabatini, argento per Martina Caironi e bronzo per Monica Contrafatto.

La festa finale nella cerimonia di chiusura il 5 settembre con Matteo Parenzan, giovane atleta del tennistavolo, scelto come portabandiera italiano di un’edizione che ha dimostrato la crescita dell’intero movimento paralimpico, in particolare quello azzurro.

Daniele Capello

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