La protesta dei giornalisti a tutela del diritto di cronaca.
In data di giovedì 20 aprile 2023 si è svolto un presidio di protesta davanti alla sede della Regione Lombardia. A scendere in piazza una rappresentanza dei giornalisti milanesi e lombardi. A mettere sul piede di guerra una frangia di chi è deputato a fornire informazioni, la sospensione del servizio real time di Areu. Di cosa si tratta? Del portale che consente ai cronisti di monitorare, in tempo reale, le emergenze di tipo medico-sanitario. Un black-out che quindi non consentirà di verificare la veridicità di alcuni fatti.
Questa serrata di scudi fa seguito alle dichiarazioni del neo assessore alla sanità della Regione Guido Bertolaso. Il portale oscurato troverebbe la sua giustificazione istituzionale nella dichiarata necessità di “rimodulare” le linee in merito di rispetto della privacy, sempre che di privacy si tratti. La posizione presa non ha affatto convinto i giornalisti che alla pseudo privacy hanno contrapposto la lesione al diritto di cronaca. A questo, stando a quanto rilanciato dalla testata Milano Today, ha fatto seguito anche dell’altro. Per ben una settimana la Regione Lombardia, non ha attivato nemmeno servizi alternativi nonostante avesse precedentemente promesso di aprire un numero di telefono regionale.
A complicare ancora di più la situazione il mancato avvertimento dell’interruzione del servizio. Quindi una concatenazione di eventi che ha scatenato una ridda di proteste anche all’interno del popolo dei social. La notizia è presto ribalzata sulle pagine del Corriere.it, de ilsaronno.it, di VareseNews.it, de ilgazzettinometropolitano.it, ma anche sulle pagine di Local Team sul canale twitter. Sulle pagine de ilparagone.it si fa poi un passo ulteriore e si titola “Censurati i malori improvvisi”. Il passaggio è quasi obbligato, visto che il citato portale condivide con la stampa anche le informazioni relative alle chiamate al 118.
Di Maria Teresa Biscarini