Eccezionale scoperta in Russia sull’Orso delle caverne

In paleontologia le nuove scoperte sono quasi all’ordine del giorno, ma quella che è recentemente venuta alla luce in Russia è unica al mondo. La scorsa settimana è stato annunciato infatti il ritrovamento dei resti di due Orsi delle caverne (Ursus spelaeus) completamente intatti nel permafrost siberiano. E’ la prima volta che vengono ritrovati resti in perfetto stato di questa specie: finora erano stati ritrovati solo reperti ossei. I due individui sono un adulto e un cucciolo e si sono perfettamente conservati per l’effetto del congelamento che ha mantenuto intatte tutte le parti che normalmente verrebbero distrutti dal processo di decomposizione post-mortem degli esseri viventi. In questi individui sono rimasti integri, oltre alla pelle, anche gli organi interni e addirittura le mucose. La scoperta è avvenuta su un’isola della Yacutia da un ream di paleontologi del North-Eastern Federal University (NEFU), impegnata nella ricerca di reperti preistorici di Mammouth e Rinoceronti lanosi, specie coetanee dell’Orso delle caverne. L’area siberiana è caratterizzata dal permafrost, un terreno perennemente ghiacciato che ha intrappolato nei millenni una grande quantità di esemplari fossili di molte specie dell’ultima Era glaciale: un cimitero preistorico a cielo aperto. L’Orso delle caverne è vissuto nel Medio e Tardo Pleistocene e si è estinto circa 15.000 anni fa. Le prime ricostruzioni datano i reperti appena scoperti tra 22.000 e 39.500 anni fa, nel periodo interglaciale Karginski ma solo l’analisi al radiocarbonio potrà datare con precisione i reperti. Chissà quanti segreti ancora sono intrappolati nei terreni congelati della Siberia.

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Daniele Capello

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