L’esistenza del Borgo viene documentata fin dal 1251, quando il borgo si chiamava Loreinum. Un nome che, nel tempo, è cambiato in Ratino, poi il Loratino e, infine, in Oratino, la denominazione moderna. Non si sa da dove derivi il nome, l’unica ipotesi fu fatta da un parroco del luogo a inizio Novecento: dalla radice greca Or sarebbe derivato Oratenus, ch in latino vuol dire “Visibile dappertutto”.
Di probabile origine normanna, già nel 1268 il borgo è un feudo angioino, sotto Eustachio d’Ardicourt, per poi passare alla regina Sancia nel 1333 fino ad essere distrutto da un terremoto nel 1456. Dopo il terremoto, gli antichi insediamenti vengono abbandonati e la popolazione si sposta nell”attuale centro abitato.
La sua massima popolazione l’ha avuta nel 1901, con 2344 abitanti, ma Oratino non si è arreso, ed è diventato un punto di riferimento per il turismo in Molise, specialmente per conoscere il Molise interno.
Dal borgo, infatti, è possibile risalire il Biferno ed arrivare in provincia di Isernia fino al centro storico di Agnone. Nella provincia di Campobasso, invece, il borgo può portarvi facilmente a Bojano, nel villaggio di Civita Superiore, a Ferrazzano e a Sepino. Un vero e proprio crocevia per scoprire il Molise.
Tuttavia, anche Oratino stesso è un centro di cultura molisana, con tracce lasciate da numerosi arstiti: la chiesa del Salvatore, la statua lignea dell’Immacolata di Silvero Giovannitti nella chiesa di San Silvestro e numerose altre opere a carattere religioso in un percorso incredibile che lega l’arte, la natura e anche la gastronomia del luogo, un’altra chicca per tutti coloro che decidono di arrivare in questo piccolo angolo di paradiso.
Domenico Attianese