OLIO ESAUSTO, RISORSA O PERICOLO: LE PROPOSTE DEL CONOE

Di
Marino Ceci

L’Olio esausto, come Giano bifronte: un pericolo di grandi dimensioni o una risorsa per l’ambiente,
tutto sta nel suo ri-utilizzo o smaltimento.
L’olio vegetale esausto è un rifiuto altamente inquinante se non smaltito in maniera corretta. Basti
pensare che solo 5 litri di olio vegetale esausto, versato nelle condutture fognarie, sono in grado di
inquinare una superficie pari a un campo di calcio. Se rigenerato, invece, l’olio vegetale si
trasforma in biodiesel, con un evidente vantaggio per l’ambiente e per la bilancia energetica del
nostro Paese.
Nel contesto di Ecomondo, il CONOE lancia l’appello alle Istituzioni, dalla raccolta dell’olio esausto
domestico, all’inquinamento marino e all’aggiornamento del decreto End of Waste, le nuove sfide
del Consorzio.
Educare e formare i cittadini al corretto smaltimento degli oli e grassi vegetali ed animali esausti.
Un rifiuto che, se correttamente smaltito, può diventare una risorsa preziosa per il Pianeta. Sono
questi i pilastri su cui poggia l’appello del CONOE, Consorzio nazionale di raccolta e trattamento
degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti, lanciato nel corso della 25a edizione di Ecomondo.
Per perseguire questo scopo, si rende indispensabile avviare dei progetti di collaborazione con le
amministrazioni locali, per recuperare l’olio vegetale esausto dai cittadini stessi, a partire da ANCI
(Associazione Nazionale dei Comuni) fino ai singoli Comuni italiani, per realizzare una rete di
raccolta capillare e diffusa.
Ma oltre a questo obiettivo rivolto ai privati, se ne aggiunge uno ancora più grande e ambizioso:
intercettare gli oli vegetali prodotti nelle navi e nelle strutture portuali. “Anche in questo caso,
come in ambito domestico – sottolinea Tommaso Campanile, Presidente del CONOE – la raccolta e
il recupero degli oli e grassi vegetali ed animali esausti è praticamente inesistente. Ad aggravare la
situazione è il continuo sversamento degli oli nel mare che danneggia e inquina irreversibilmente
l’ecosistema marino. È per questo che chiediamo al neonato Ministero dell’Ambiente e della
Sicurezza Energetica e al Ministero del Mare e del Sud di formulare disposizioni e procedure che
garantiscano la corretta gestione dei rifiuti in mare”.
Tra le richieste portate avanti dal Consorzio, nel corso della Fiera, c’è anche quella diretta ad
aggiornare il Decreto End of Waste, del 5 febbraio del 1998, sull’individuazione dei rifiuti non
pericolosi.
Una tutela importante per le aziende detentrici di grandi quantitativi di rifiuto prese di mira dai
clan per sottrargli illegalmente l’olio vegetale esausto è costituito dal nuovo sportello per la
legalità del CONOE per l’ assistenza alle imprese, vittime di furti o estorsioni, raggiungibile al
numero verde 800.210.005 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00).

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