Occhio di tigre: caratteristiche ed usi

Nell’antico medioevo si credeva che l’occhio di tigre riuscisse a difendere il suo proprietario dai demoni e dagli spiriti maligni. I suoi riflessi sono simili a quelli di un occhio per quello si ritiene che agisca come protettore nei confronti di questo organo.

In india invece era una pietra che veniva donata dalla madre al figlio per aiutarlo a superare i problemi giornalieri.

Pare che aiuti a non rimanere mai senza denaro.

Come tipo di pietra essa appartiene al gruppo dei quarzi ma non è una pietra vulcanica ma nasce nelle viscere della Terra, si trova in Sud Africa ma ci sono giacimenti anche in Australia, India e Brasile.

In cristalloterapia viene usata per armonizzare i centri energetici insieme ad altri minerali, lavorando sul primo chakra e sull’aura ed amplificando la portata delle altre pietre.

Aiuta quelle persone che hanno bisogno di smussare alcuni aspetti del loro carattere, donando equilibrio e imparando a non farsi carico di pesi inutili ma rimanendo pur sempre disposti ad aiutare gli altri.

In cristalloterapia armonizza i primi tre chakra, è una pietra dall’energia maschile collegata all’elemento fuoco.

Indossata costantemente allevia gli stati di panico e di ansia, dona chiarezza mentale, rende più sicuro di sé la persona che la indossa, stimola il senso di stabilità e praticità e aiuta a diventare più reattivi quando è richiesto.

Allevia il dolore equilibrando il flusso energetico e dona al corpo un senso di rilassamento che riesce a distendere i nervi.

Benedetta Giovannetti

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