Nusco: il “balcone dell’Irpinia” tra Italia e Svizzera

Nusco, è il terzo tra i comuni più alti della provincia di Avellino (Campania). È definito il “balcone dell’Irpinia”, perché, osservando il panorama dal suo castello in rovina o dai viali che fiancheggiano il paese, si possono riconoscere il massiccio del Vulture, la cima del Montagnone di Nusco, il monte Terminio, i monti di Avella, il massiccio del Taburno Camposauro, il massiccio del Matese fino ai monti Dauni.

Per quanto riguarda l’origine del suo nome, secondo una delle tante ipotesi – anche se ormai è completamente da escludere – sembra sia collegata alla città di “Nomistron”, una mitica città.

Questa ipotesi è stata avanzata da uno studioso, ma si è rivelata un nulla di fatto: l’etimo del termine “nusco” è così incerto, da escludere qualsiasi indizio preciso.

Le prime tracce di Nusco risalgono al periodo tra il VII e l’VIII secolo, quando nacque il castrum di Nusco, in una posizione strategica, nelle vallate dei fiumi Ofanto e Calore.

Un primo documento storico che cita il borgo è del 1093, il testamento “Amato”, che fa apparire Nusco come sede del vescovo, il Vescovo Amato, appunto.

A partire dal XII secolo, Nusco è stata il feudo di molte famiglie illustri del Regno di Napoli: De Tivilla, De Medania, D’Aquino, Gianvilla e gli Imperiale.

Per quanto riguarda il Turismo, Nusco è un piccolo paradiso, il luogo ideale per escursioni in montagna, trekking e passeggiate. Anche perché, nei dintorni del borgo, ci sono numerose attrattive di tipo rurale, oltre agli itinerari naturalistici, come: fontane e antichi casali.

Ci sono, inoltre, zone naturali magnifiche da attraversare, come l’Ofanto, i Valloni, l’Avella, il Gargone e tutta la montagna in generale.

Oltre che una serie di piccoli e magnifici paesini, come Torella dei Lombardi, Bagnoli Irpino, Cassano Irpino, Montella, Rocca San Felice e di santuari, ad esempio, quello del Santissimo Salvatore e quello di San Gerardo Maiella.

Domenico Attianese

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