Nuove scoperte sull’imbalsamazione in Egitto

Quando parliamo di imbalsamazione e delle sue tecniche la prima cosa che ci viene in mente è senza dubbio l’antico Egitto, con le sue mummie perfettamente conservate fino ai giorni nostri. 

E proprio in merito a questa tecnica vicino alla piramide a gradoni è stata fatta un’importante scoperta. 

Gli scavi hanno infatti portato alla luce due laboratori per l’imbalsamazione, i più grandi mai trovati.

Uno destinato agli esseri umani e uno destinato alla imbalsamazione degli animali.

I due laboratori risalgono alla trentesima dinastia e al periodo tolemaico.

Il laboratorio destinato alla imbalsamazione degli esseri umani è di forma rettangolare ed al suo interno ha varie stanze dotate di letti di pietra dove il defunto veniva posto per la mummificazione.

Ogni letto è coperto di gesso e termina con un canale di scolo. 

Invece quello per imbalsamare gli animali sacri ha cinque letti in pietra di forma rettangolare, e l’edificio era costruito con il fango per le pareti e con la pietra per i pavimenti. 

Ma non è tutto, oltre ai due laboratori sono state rinvenute anche due tombe appartenenti ad un alto funzionario della V dinastia e l’altra ad un sacerdote della XVIII dinastia, realizzate sotto forma di mastabe e non di piramidi, in cui erano decorati i nomi dei defunti e delle loro mogli. 

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