Il presidente Guillermo Lasso e il ministero dell’Ambiente dell’Ecuador hanno creato una nuova area marina protetta di oltre 23mila miglia quadrate. L’area è vicina alle isole Galàpagos ed è stata presentata alla Cop26 e salverà diverse specie marine in pericolo come lo squalo martello smerlato, le tartarughe migratorie e lo squalo balena. “Mega MPA” sarà denominata l’area protetta che collegherà Ecuador, Colombia, Costa Rica e Panama.
Un’azione che ovviamente non è nata dal nulla, ma è stato un frutto delle crescenti richieste, da ogni parte del mondo, per proteggere le specie rare e le popolazioni ittiche commerciali. Un modo di contrastare le flotte pescherecce straniere che sfruttano la ricca biodiversità marina della regione, oltre a limitare la pesca illegale.
“Una risposta assolutamente diretta dei paesi a medio reddito con un impegno per l’umanità” ha affermato il presidente Lasso. Questa nuova area protetta delle Galàpagos sarà divisa in due aree. La prima avrà un divieto di accesso di 30mila kmq a nord-est delle isole suddette che collega le acque dell’Ecuador con quelle del Costa Rica, lungo le montagne sottomarine del Cocos Ridge.
L’altra area, delle stesse dimensioni sarà una zona di pesca senza palangari che si avvolge a nord-ovest intorno all’attuale riserva marina delle Galàpagos.
Max Bello, consulente per le politiche oceaniche presso l’ONG Mission Blues, ha dichiarato: “Con questo impegno, l’America Latina consolida nuovamente la sua leadership nella conservazione marina, ma è necessario di più. Speriamo di continuare verso almeno il 30% di protezione in tutti i paesi marittimi”.
Sicuramente non è sufficiente, ma può essere considerato un importante passo verso politiche più accorte e lungimiranti che possono insegnare molto sul come imparare a rispettare l’ambiente marino. Troppo spesso infatti lo si considera come un supermercato al quale attingere senza pensare a come rispettarlo e conservarlo per il futuro. Un futuro che è ormai presente.
Riccardo Pallotta