Museo egizio di Torino

Dopo il museo del Louvre e dopo aver parlato del muovo museo del Cairo che ospiterà la collezione funeraria di Tutankhamon (poi parleremo anche di quello vecchio che non verrà dismesso) scopriamo qualcosa di più del museo di cui in oggetto. 

Il museo di Torino è il museo più antico a livello mondiale interamente dedicato alla civiltà egizia e per valore dei reperti è considerato il più importante al mondo dopo quello del Cairo. 

A dare il via alla collezione dei reperti fu la Mensa Isiaca una tavoletta di bronzo acquistata da Carlo Emanuele I di Savoia intorno al 1626.

Gli studiosi si interessarono tanto a tale tavoletta da inviare una spedizione in Egitto per scoprire i suoi fondamenti storici. 

Il professore Vitaliano Donati pertanto tra il 1759 e il 1762 si recò in Egitto per effettuare degli scavi durante i quali trovò vari reperti tra cui tre grandi statue raffiguranti Ramses I, la dea Sekhmet e la dea Iside rinvenuta a Copto. 

Queste furono inviate al Museo dell’Università di Torino.

Quando nell’800 a seguito delle campagne napoleoniche in Egitto scoppiò la mania del collezionismo di antichità egizie il consolo francese Bernardino Dronetti collezionò più di 7000 pezzi tra cui statue, sarcofaghi, mummie, papiri e monili vari. 

Dronetti offrì la sua collaborazione in primis al governo francese che la rifiutò, quindi la propose a Re Carlo Felice che l’acquistò per 400 mila lire e unendovi alcuni reperti di casa Savoia diede vita al primo museo egizio del mondo. 

La raccolta arrivò prima a Genova e poi a Torino. 

Il museo è ad oggi interamente dedicato all’arte e alla civiltà egizia con gruppi statuari, mummie, papiri e arredi funerari. 

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