Due sono le immagini che ricordano altrettante date indimenticabili per gli amanti del calcio italiani: l’urlo di Tardelli e la testata di Zidane a Materazzi. Due momenti passati alla storia del calcio italiano per quello che simboleggiano: la vittoria del terzo e del quarto mondiale della Nazionale di Calcio maschile. Nel giro di soli 3 giorni si ricordano il 13° anniversario della vittoria di Berlino ai rigori contro la Francia (9 luglio 2006), e il 37° della finale di Madrid con il 3-1 alla Germania (11 luglio 1982).
Due anche le frasi passate alla storia, non solo sportiva, del nostro paese: “Campioni del mondo,! Campioni del mondo! Campioni del mondo!” l’esultanza, sobria ma decisa, del compianto Nando Martellini nella finale 1982 in Spagna; “Il cielo è azzurro sopra Berlino” disse invece il telecronista RAI Marco Civoli al termine della finale 2006 in Germania.
Due nazionali accomunate dalle grandi polemiche prima della partenza dei Campionati del Mondo: nel 1982 eravamo reduci dal terremoto del Totonero del 1980 con Paolo Rossi, poi capocannoniere del Mondiale, appena tornato in campo dopo una squalifica di 2 anni.
Nel 2006, invece eravamo freschi dello scandalo Calciopoli, dove erano coinvolte squadre che davano alla Nazionale una buona parte dei suoi calciatori.
Alla fine Bearzot e Lippi, non solo nel ruolo di allenatori ma anche di condottieri e motivatori, riuscirono a trasformare le critiche esterne in energia in grado di caricare il gruppo e ottenere un risultato che ,alla vigilia dei due tornei, risultava un’impresa impossibile.
Daniele Capello