Mondavio: scopriamo l’Italia meno nota

Mondavio è un comune italiano della provincia di Pesaro e Urbino, nelle Marche.
A 20 km circa dal mare Adriatico, il paese sorge su un colle da cui si può vedere sia il Monte Catria che il Nerone.

Mondavio si trova tra due fiumi marchigiani, il Metauro e il Cesano, e fa parte della comunità montana del Metauro.
Il suo nome compare per la prima volta nel 1178, e successivamente, in un registro vaticano del 1289.

Conobbe diversi domini tra cui quello dei Malatesta, di Alessandro Piccolomini, di Giovanni Della Rovere, di Lorenzo De’ Medici e della città di Fano.

È annoverato tra i borghi più belli di Italia ed è stato insignito del riconoscimento della bandiera arancione, marchio di qualità turistico-ambientale per l’entroterra.

Tra le opere da vedere a Mondavio, di sicuro l’ex convento dei Cappuccini, costruito nel 1578 dai frati, si trova a circa 800 metri dal capoluogo, su un poggio, sulla via per Orciano di Pesaro.

La chiesa ed il convento sono stati recuperati e ristrutturati e al momento, sono usati come complesso ricettivo per convegni e congressi.

I beni artistici che erano presenti nel convento sono custoditi nel Museo Civico di Mondavio.

Altro monumento da visitare è la Chiesa di San Francesco, trasformata più volte nel tempo, dal 1292, sino alla attuale configurazione, risalente al 1700, ha conservato un’architettura semplice e maestosa all’esterno, mentre all’interno presenta tracce di barocco.

La facciata è al rustico di cotto rosso antico, con contrafforti ai lati e con un campanile affusolato, a forma di pannocchia.

Un altro edificio che merita una visita è la Collegiata dei Santi Pietro e Paterniano. L’edificio, che risale al 1300, è stato ristrutturato nel 1563; nel XVIII secolo, è stato ampliato, con l’inglobamento nell’abside del torrione presso la porta di San Pietro.

Tra le architetture civili annoveriamo la Rocca roveresca, commissionata da Giovanni della Rovere, insieme ad altre rocche del ducato, risale al 1482-1492.

Non avendo mai subìto attacchi, l’edificio è ancora in ottimo stato. Ha un mastio ad otto facce, che domina la maestosa fortezza, e si collega ad un camminamento, protetto da un torrioncino che porta ad una massiccia torre semi-circolare unita con un ponte al rivellino d’ingresso.

Benedetta Giovannetti

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