Mirto, il liquore caratteristico della Sardegna

La Sardegna, isola affascinante e ricca di tradizioni, offre una vasta gamma di prodotti enogastronomici unici. Tra questi, il mirto si distingue come uno dei liquori più rappresentativi e apprezzati. Questo distillato, ottenuto dalle bacche dell’arbusto di mirto (Myrtus communis), racchiude in sé i sapori e i profumi della macchia mediterranea, diventando un simbolo della cultura e delle tradizioni sarde.

Origini e Storia del Mirto

Le origini del mirto risalgono a tempi antichissimi, quando le popolazioni nuragiche già utilizzavano questa pianta per scopi alimentari e medicinali. Tuttavia, è solo nel XIX secolo che la produzione del liquore di mirto prende piede in Sardegna, diventando una bevanda tipica locale. La sua diffusione è strettamente legata alla cultura contadina e pastorale dell’isola, dove ogni famiglia possedeva le proprie ricette e metodi di produzione.

Il mirto è un arbusto sempreverde tipico della macchia mediterranea, che cresce spontaneamente nelle zone costiere e collinari della Sardegna. Le sue bacche, di colore blu – violaceo, maturano in autunno e sono ricche di oli essenziali che conferiscono al liquore il suo aroma inconfondibile. Oltre alle bacche, anche le foglie del mirto sono utilizzate in alcune preparazioni, sebbene il liquore tradizionale sia ottenuto esclusivamente dai frutti.

Produzione del Liquore

La produzione del mirto avviene attraverso un processo d’infusione delle bacche in alcool, solitamente per un periodo che varia dai 40 ai 60 giorni. Durante questo tempo, l’alcool estrae i composti aromatici e le sostanze coloranti dalle bacche, creando a un liquore dal colore intenso e dal sapore ricco e complesso. Dopo l’infusione, il liquido è filtrato e addolcito con l’aggiunta di zucchero, prima di essere imbottigliato.

Esistono principalmente due varianti di mirto: il mirto rosso e quello bianco. 

Il mirto rosso è il più diffuso e si ottiene dalle bacche mature di mirto. Il suo colore varia dal rosso rubino al marrone scuro, e il sapore è dolce e aromatico, con note di frutta matura e spezie.

Il mirto bianco, meno comune, è prodotto utilizzando le foglie o le bacche immature. 

Ha un colore giallo paglierino e un sapore più delicato e fresco rispetto al mirto rosso, con sentori erbacei e floreali.

Il mirto nella cultura sarda

Il mirto non è solo un liquore, ma un vero e proprio simbolo della Sardegna. È servito tradizionalmente alla fine dei pasti come digestivo, accompagnato da dolci tipici come le seadas o gli amaretti sardi. Inoltre, è spesso offerto come segno di ospitalità e di benvenuto agli ospiti. La sua produzione è strettamente legata alle festività e ai momenti di convivialità, riflettendo l’importanza della condivisione e della tradizione nella cultura sarda.

Oltre al suo valore gastronomico, il mirto è apprezzato anche per le sue proprietà benefiche. Le bacche di mirto sono ricche di antiossidanti, vitamine e composti fenolici che contribuiscono al benessere generale. Il liquore è noto per le sue proprietà digestive e antinfiammatorie, rendendolo una scelta popolare non solo per il piacere del palato, ma anche per i suoi effetti positivi sulla salute.

Per chi visita l’isola, degustare il mirto è un’esperienza imperdibile, un modo per avvicinarsi all’anima autentica della Sardegna e alle sue tradizioni più genuine.

By Rosa Maria Garofalo

Articoli simili

Aggiungi un posto a tavola

Notte Bianca 2024 a Villa Medici

Cos’è l’alchimia I parte