Mentor: nuova funzione educativa per giovani con disabilità

Accompagnare ragazze e ragazzi con disabilità che frequentano gli ultimi anni delle scuole superiori a orientarsi nel mondo del lavoro

A sostegno dell’educazione scolastica arriva Mentor, la nuova funzione inserita nell’ambito dei servizi alla persona e del supporto sociale. L’obiettivo è chiaro: accompagnare ragazze e ragazzi con disabilità che frequentano gli ultimi anni delle scuole superiori a orientarsi nel mondo del lavoro. L’idea nasce da “Inclusi. Dalla scuola alla vita, andata e ritorno”, progetto triennale selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che coinvolge organizzazioni del Terzo settore in tutta Italia nel promuovere una scuola e un territorio equi e accessibili a tutti. Per colmare questo vuoto, “Inclusi” ha dato il via al percorso formativo “Mentor: strumenti e strategie per promuovere la partecipazione lavorativa e qualità di vita”. Dopo poco più di un anno di attività, sono al lavoro i primi 10 Mentor d’Italia: sono di base educatori, insegnanti, psicologi e assistenti sociali provenienti da Milano, Cremona, Napoli, Salerno, Ascoli Piceno e Senigallia, che hanno frequentato il corso e messo poi in pratica la formazione, coinvolgendo finora 70 ragazze e ragazzi con disabilità. È assente per i ragazzi con disabilità un “ponte” che colleghi il mondo della scuola con quello del lavoro e della società in cui vivere in modo autonomo; mancano anche dati ufficiali che registrano questo passaggio importante della vita, in cui cambia la maggior parte dei punti di riferimento, un passaggio ancora più delicato e complesso per chi ha una disabilità. 

La formazione del Mentor

Prevede un approccio e uno sguardo nuovi verso la persona con disabilità e il suo progetto di vita, partendo dalla valutazione di 8 ambiti che caratterizzano in maniera unica ogni individuo: benessere fisico, materiale ed emozionale, autodeterminazione, sviluppo personale, relazioni interpersonali, inclusione sociale, diritti, empowerment. Questo lavoro permette di mettere al centro la persona e progettare quindi interventi mirati che tengono presenti le competenze e le risorse del giovane, ma anche i suoi desideri, le aspettative, i diritti. L’obiettivo ultimo è migliorare la sua qualità di vita, favorendo anche una maggiore inclusione nella società. Il Mentor orienta il giovane verso la professione che meglio coniuga i suoi interessi e le sue abilità con le esigenze del mercato, individuando le opportunità di formazione professionale e accompagnando nella prima fase delicata dell’inserimento lavorativo mediando con l’azienda per aiutare a trovare il giusto equilibrio tra il datore di lavoro e il nuovo impiegato. Nei corsi di formazione per Mentor, la presenza di professionisti diversi – educatori, insegnanti, psicologi e assistenti sociali – provenienti da vari contesti geografici – Lombardia, Campania, Marche – ha permesso di riflettere sui diversi contesti di vita.

Francesco Fravolini

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