Dei ricercatori della Freie Universitat di Berlino e dell’ITA RWTH Aachen hanno confermato la veridicità e l’efficacia di una nuova tecnologia per le mascherine e, in generale, per i tessuti.
Si tratta di una tecnologia auto-disinfettante che, un volta applicata sui tessuti, è in grado di distruggere il coronavirus e anche altri tipi di virus. Una tecnologia in grado di distruggere il 99.9 % dei virus espirati, anche del coronavirus. Dei risultati, e questo è indicativo, ottenuti anche dell’Università dell’Arizona a Tucson.
A quanto dichiarato da Sanjeev Swamy, fondatore e Ceo di Livinguard:
“ Quello che ci rende particolarmente contenti è che questa tecnologia risulti essere efficace per la protezione della popolazione nello svolgimento delle attività quotidiane: dall’aereo ai mezzi pubblici. “
O da Uwe Rosler, dell’Istituto d’igiene animale e ambientale:
“ Le nostre ricerche provano che i tessuti con cui sono composte queste mascherine possono rendere inattivi i virus espirati risultando in questo modo ancora più sicure anche da maneggiare. Inoltre, questi innovativi tessuti potrebbero contribuire a ridurre molte problematiche igienico-sanitarie anche al di fuori degli ambiti medici e specifici del COVID-19”
Un balzo tecnologico grandissimo che, quindi, potrà portare benefici a 360 gradi. Ma come funzionano queste nuove mascherine?
La Livinguard technology funziona utilizzando cariche positive. Viene applicata una carica positiva, a livello molecolare, sui tessuti. I Microbi, che hanno carica negativa, quando entrano in contatto con le cariche positive vengono eliminate.
Una tecnologia apparentemente semplice, ma che, già solo a livello di utilizzo sulle mascherine, permetterebbe il loro utilizzo per oltre 210 volte.
Domenico Attianese