Maschere di Carnevale regionali, terza e ultima parte

Ed eccoci alla terza ed ultima parte sulle maschere di carnevale regionali più famose. 

Dopo il Molise ci spostiamo in Piemonte dove Gianduia insieme alla moglie Giacometta sono considerati simboli di Torino. Originariamente però erano solo dei burattini. Altre maschere piemontesi sono gli sposi Stevulin e Marjutin del carnevale di Santhià e Gagliardo Aulari personaggio storico medievale poi divenuto maschera simbolo di Alessandria. 

Nelle Alpi piemontesi invece sono anche diffuse le maschere dei carnevali alpini tipo orsi, lupi e uomini selvatici.

In Puglia tra le maschere più famose c’è quella del Carnevale di Putignano Farinella, un giullare con un abito a riquadri multicolori, mentre a Carato si ricordano due maschere in particolare U’ Panzone, Il Panzone e La vecchiaredd, la vecchiarella.

Il primo era l’allegoria della ricchezza prepotentemente ostentata, la seconda è una maschera antica, forse importata dalla tradizione napoletana. 

La Sardegna come abbiamo visto è ricca di maschere dai tratti arcaici che facevano parte di riti sacri e propiziatori legati alla vita contadina e al cambio delle stagioni.

Si possono contare più di 50 maschere tradizionali oltre ai Mamuthones e Issohadorese del carnevale di Mamoiada e ai Boes e Merdules del carnevale di Ottana. 

In Sicilia invece Maschera tipica è Beppe Nappa della commedia dell’arte.

Le sue caratteristiche sono quelle di essere beffardo e pigro ma al tempo stesso capace di salti acrobatici quando si tratta di procurarsi il cibo di cui è ghiotto.

Le due maschere Toscane per eccellenza invece sono Stenterello che proviene dalla commedia dell’arte ed è l’emblema del popolo fiorentino che oppresso dalle avversità trova sempre la forza di sorridere e Burlamacco simbolo del carnevale di Viareggio con la sua compagna Ondina. 

In Trentino Alto Adige la forma tipica della maschera di carnevale è quella del carnevale Alpino.

In Umbria invece la maschera più famosa è quella del perugino Bartoccio, rozzo ma anche sagace mette alla berlina tutto e tutti. 

La Valle d’Aosta vanta tra le maschere più note quelle della Combe Fraide che metteva in ridicolo la divisa delle truppe napoleoniche. 

Ultima ma non per importanza il Veneto con le maschere di Pantalone, sua figlia Rosaura e la serva Colombina. 

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