Maschere di Carnevale regionali, iniziamo a conoscerle

Passiamo a conoscere meglio altre maschere caratteristiche delle nostre regioni e dopo aver trattato l’Abruzzo, la Basilicata e la Calabra ci trasferiamo in Campania dove troviamo la maschera tipica per eccellenza. 

Il pulcinella, diventato oramai simbolo del carnevale italiano insieme ad Arlecchino.

Il pulcinella impersona il carattere napoletano in tutti i suoi aspetti positivi e negativi.

E’ l’animo del popolo con i suoi istinti primitivi e appare quasi sempre in contraddizione con se stesso, infatti è ricco o povero, si adatta a tutti i mestieri, è prepotente o codardo talvolta contemporaneamente.

La sua qualità è la furbizia ed è con questa che ha la capacità di risolvere i problemi più disparati che gli si parano davanti.

Altre maschere campane oltre a Pulcinella sono Tartaglia, Scaramuccia e Coviello.

Dalla Campania all’Emilia Romagna dove la maschera più famosa è quella del Dr. Balanzone, dottore in legge, saccente e presuntuoso. Della provincia di Bologna sono invece Bertoldo, suo figlio Bertoldino e sua moglie Marcolfa. Di Mirandola è Mirandolina che poi sarà la protagonista della locandiera di Goldoni.

Del Friuli Venezia Giulia sono tipici i carnevali alpini con le maschere dei Blumari, di Sauris e del pust.

Nel Lazio la maschera per eccellenza è il Rugantino, che originariamente era un burattino ma che poi ha ispirato una notissima commedia musicale dove si presenta in carne ed ossa. 

In Lombardia la maschera più nota della provincia di Milano è il Meneghino accompagnato da sua moglie Cecca, ma anche Arlecchino è milanese ed insieme a Brighella la maschera di Bergamo e a Pulcinella sono le tre maschere tipiche del carnevale italiano. 

Nelle Marche ogni piccolo centro o città ha delle maschere tipiche per ogni zona. C’è il Mosciolino che è simbolo del carnevale anconetano, mentre il carnevale pesarese ha come maschera il Rabachen insieme a sua moglie Cagnera.

Tipica maschera di Fano è il Vulon che vuole prendere in giro i gradassi e i vanitosi e che ha origini napoleoniche in quanto Napoleone Bonaparte pare iniziasse le sue leggi con le parole Nous Voulons, noi vogliamo. 

Le maschere molisane sono legate ad un folclore arcaico e di questo carnevale si ricordano tre folletti che tengono in catene in Diavolo di Tufara e di Torno, l’uomo cervo, la donna Cervo e Martino di Castelnuovo al Volturno. 

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