Cinema classico contro Marvel

Da quando “Avengers: Endgame” ha conquistato il titolo di film con i maggiori incassi della storia del cinema, la Marvel/Disney si è attirata le antipatie dei registi del cinema classico. Prima Martin Scorsese e poi anche Francis Ford Coppola hanno deciso di manifestare il loro disappunto attaccando la casa cinematografica per precisare quanto i cinecomic a loro dire siano inferiori rispetto al “vero cinema”, arrivando a usare anche termini pesanti e abbastanza fuori luogo.
Coppola, infatti, non solo ha appoggiato le parole di Scorsese, sostenendo a sua volta che i film sui supereroi non forniscono alcun arricchimento né tramandano messaggi o insegnamenti positivi, ma addirittura li ha definiti “degradanti per il cinema” e “spregevoli”.
Bob Iger, CEO della Disney, a questo punto ha risposto con un’intervista rilasciata nel corso del WSJ Tech tenutyosi a Laguna Beach: “Riservo la parola spregevole a qualcuno che ha commesso un omicidio di massa, questi sono film”.
Con tutto il rispetto per grandi registi come Coppola e Scorsese che hanno fatto la storia del cinema, va però riconosciuto che questo loro accanimento contro la Marvel lascia perplessi, soprattutto per la veemenza con cui i due si scagliano contro tale casa di produzione. Forse l’essere considerati dei mostri sacri nel loro campo fa credere loro di avere automaticamente il diritto di attaccare chiunque senza mezzi termini. Il problema è che quando sei un professionista e un’icona mondiale, non ci fai una bella figura con questo genere di atteggiamenti.
“A me personalmente non da fastidio” ha infatti osservato Iger, dopo aver premesso di avere rispetto per i due registi, “ma mi infastidisce per le persone che hanno lavorato a quei film. Non la prendo sul personale. Bene, innanzitutto loro non riescono a vedere il modo in cui il pubblico sta reagendo a questi film. Loro hanno diritto ad avere le proprie opinioni. Francis Ford Coppola e Martin Scorsese sono due persone che tengo in grande considerazione. Mi riferisco ai film che hanno realizzato, ai film che mi piacciono. I film che abbiamo visto tutti. Ma quando Francis usa le parole “quei film sono spregevoli”? Con chi sta parlando? Sta parlando con Kevin Feige che gestisce la Marvel? A Taika Waititi, che dirige, o a Ryan Coogler che dirige per noi? A Scarlett Johansson o Chad Boseman? Potrei nominare tante persone. Robert Downey Jr.? Non capisco esattamente cosa stiano cercando di criticare dato che stiamo girando film con cui la gente ovviamente si sta divertendo. Perché lo stanno facendo a milioni. E parlando francamente, il settore della distribuzione cinematografica come anche il settore delle mostre teatrali, come è noto in tutto il mondo, ha margini relativamente sottili. E quando quei teatri girano film, non solo come i nostri perché ce ne sono anche altri là fuori, vanno benissimo per loro e ci fanno molti soldi. Questo in realtà dà loro la possibilità di girare altri film che potrebbero non avere altrettanto successo, ma nonostante ciò ci sono persone in luoghi diversi che vogliono vederli”.
Una cosa è certa: il cinema classico si sente minacciato dal successo dei cinecomic, perché forse teme di essere spazzato via dalla memoria e dalla storia da questi ultimi, ma di certo in questo modo non si sta difendendo bene. Anziché attaccare chi incassa di più, forse sarebbe il momento di domandarsi perché il pubblico abbia voglia di vedere quel genere di film in questo periodo storico. Forse la gente semplicemente vuole evadere da un mondo in cui la libertà è sempre più limitata, l’ingiustizia, le divisioni e la corruzione sembrano prevalere.
E quale modo migliore per farlo se non guardando film in cui almeno con la fantasia può ancora ricordare cosa significano giustizia, coraggio, unità, sacrificio, amicizia, libertà. Tutto alla faccia dei cattivi insegnamenti.

Yami

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