Mangiare meno carne per salvare l’ambiente

L’appello dell’ONU per il clima invita a consumare più frutta e verdura per fare del bene al pianeta e non solo.

Siamo circa 7,5 miliardi, tante piccole gocce che tutte insieme, però, formano il mare della popolazione umana, per questo le scelte che tutti noi facciamo ogni giorno sono davvero importanti e hanno la capacità di incidere fortemente sull’ambiente. Elemento che primo fra tutti condiziona il sistema è la nostra alimentazione. Il rapporto speciale su clima e suolo dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) indica che prendere misure per limitare l’emissione di gas serra e porre un freno al riscaldamento globale potranno essere davvero efficaci solo se accompagnati da una serie di scelte adeguate per salvare l’ambiente fatte dalle persone nella loro quotidianità, prima fra tutti optare per una alimentazione con meno consumo di carne e più vegetali. La pratica dell’allevamento, infatti, è associata a dinamiche dannose come la deforestazione su larga scala per lasciare posto al pascolo e la massiccia produzione di metano ad opera degli animali allevati attraverso la loro alimentazione. L’appello lanciato dall’ONU per il clima invita a rinunciare almeno una volta ogni sette gironi al consumo di carne. A dispetto di quanto possiamo immaginare, infatti, l’allevamento di bestiame è responsabile del 18% delle emissioni di gas serra, superando così il settore dei trasporti che ne produce il 13%, e la produzione di 1 kg di carne genera emissioni commisurabili a 36,4 kg di anidride carbonica. La riduzione del consumo di carne permetterebbe dunque la liberazione di molte aree fertili per lasciare spazio all’agricoltura, una minor produzione di gas dannosi se prodotti in eccesso e la preservazione di molte aree boschive. L’ONU invita dunque a fare un piccolo gesto positivo per l’ambiente e non solo: rinunciare alla carne una volta ogni sette gironi.

Glenda Oddi

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