Made in Jail agevola il reinserimento sociale e produttivo

Utilizza lo strumento della formazione alla serigrafia, la realizzazione di stampe, loghi, immagini tipiche delle subculture

Made in Jail è un’associazione culturale con i suoi laboratori a Roma in via Tuscolana 695. Nasce nel 1983 nel carcere romano di Rebibbia. Gli ideatori di questa iniziativa sociale sono un gruppo di detenuti guidati dal fondatore Silvio Palermo, anche lui ex detenuto, con il forte desiderio di esprimere l’espressione artistica mediante la serigrafia e la stampa di magliette con particolari scritte, immagini e disegni. L’obiettivo è chiaro: recuperare gli ex detenuti per agevolare il reinserimento sociale e produttivo nel mondo del lavoro. Made in Jail utilizza lo strumento della formazione alla serigrafia, la realizzazione di stampe, loghi, immagini tipiche delle subculture, quali quelle carcerarie o metropolitane a beneficio degli ex detenuti.

La storia

Siamo alla fine degli anni ’80, una volta in libertà, questo gruppo di ex detenuti crea la cooperativa che promuove un vero e proprio movimento. Il gruppo inizia a lavorare dentro e fuori gli Istituti penitenziari italiani per aiutare chi sta scontando una pena oppure coloro che l’hanno già scontata a reinserirsi nel tessuto sociale, culturale e lavorativo attraverso la rieducazione al lavoro, la formazione professionale e culturale. Ed è proprio in questo momento storico che Made in Jail cresce fino ad offrire posti di lavoro alle persone che hanno vissuto l’esperienza del carcere e che vogliono avere un’opportunità e uno spazio nel mondo. Questa prima esperienza pienamente realizzata e prima in Italia, ha aperto una nuova prospettiva di reinserimento per migliaia di detenuti ed ex detenuti.

Il laboratorio 

È pienamente attivo da circa 16 anni consecutivi ed è gestito dal personale di ‘Made in Jail’ a titolo di volontariato. Le tecniche utilizzate per la realizzazione delle opere sono differenti: spray art, scultura (materiali di recupero), pittura e serigrafie. Made in Jail ha lavorato nei laboratori delle carceri di Casal del Marmo (Roma 1990-2000), Quartucciu (Cagliari estate 1996), Villa Andreina a La Spezia (1998-2000) e a tutt’oggi nella terza casa penale ICATT (istituto custodia attenuata tossicodipendenti) di Rebibbia a Roma.

Francesco Fravolini

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