Capacità di organizzazione, buon senso e misura sono i punti fondamentali.
Ogni giorno finisce nelle nostre pattumiere cibo non consumato. Lo spreco è una cattiva abitudine sia per le nostre tasche che per l’ambiente. Per evitarlo basta un minimo di attenzione e di capacità organizzativa. Un elemento in grado di risolvere drasticamente il problema è la creazione di un menù settimanale prima di andare a fare la spesa. La programmazione dei pasti permetterà, infatti, di comprare solo il necessario ed evitare di far finire in frigorifero cose che saranno poi destinate a scadere senza essere state utilizzate. Importante valutare anche la quantità di prodotto da acquistare, avere la capacità di regolare la misura degli acquisti è indici di buon senso, in questo ambito è opportuno ricordare il detto: “bisogna mangiare per vivere e non vivere per mangiare”. Un ulteriore elemento fondamentale è programmare i pasti in modo da riutilizzare prima che scadano quantità residue di alimenti che non sono state impiegate in pasti precedenti. È utile anche fare attenzione al frigo, controllando la scadenza dei prodotti in esso conservati, molti di loro una volta aperti vengono “dimenticati” e riscoperti solo quando sono troppo compromessi per essere mangiati. Il momento della spesa, poi, è cruciale, bisogna limitarsi all’acquisto solo degli alimenti destinati ad essere consumati nella “programmazione” del menù della settimana. Un ulteriore punto fondamentale è il consumo degli avanzi: il cibo residuo dei nostri pasti precedenti è indice di una nostra cattiva capacità di calcolo riguardo le quantità da mettere in tavola, è quindi buona norma avere la coerenza di consumarlo e non farlo finire nel secchio. Il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) ha elaborato un decalogo di buoni accorgimenti volti ad evitare lo spreco alimentare che è possibile leggere a questo indirizzo
Glenda Oddi