Dopo quasi 20 anni di panchina finalmente Stefano Pioli può festeggiare il suo primo scudetto da allenatore. Lo fa alla guida di un Milan in cui ha saputo creare un gruppo perfetto senza nomi di grido (Ibrahimovic a parte) ma con calciatori adatti al gioco del tecnico.
Pioli, 57 anni, il “Normal one” del calcio come lui stesso si é definito, ha fatto tanta gavetta in panchina prima di allenare squadre importanti come Lazio, Inter e Fiorentina, facendo sempre bene nel primo anno (spesso da subentrato) ma poi calando nel secondo. Nel Milan invece sono stati 3 anni sempre in crescita: sesto nel 2019-20, secondo nella scorsa stagione e infine il trionfo di quest’anno (scudetto numero 19 per i rossoneri, alla pari con i cugini interisti); sette punti in più dello scorso anno ma soprattutto due punti in più dell’Inter di Inzaghi (che ha fatto a sua volta due punti in più di Mourinho nell’anno del triplete).
La bravura di Pioli è stata valorizzare una rosa considerata sulla carta inferiore a molte avversarie rendendo i vari Leao, Tonali e Hernandez i migliori nei loro ruoli. Grande merito anche alla società, che é riuscita a costruire una rosa competitiva senza grosse spese e superando benissimo la “patata bollente” Donnarumma sostituendolo con un portiere affidabile come Maignan, forse meno miracoloso ma che non ha commesso errori gravi come capitava a volte portiere della nostra nazionale.
Daniele Capello