Si è conclusa lo scorso 12 settembre l’edizione numero 27 dei Campionati europei di ciclismo su strada a Trento. Sulla scia dei successi di questa eccellente estate dello sport italiano, la nostra compagine azzurra ha conquistato il primo posto nel medagliere, il maggior numero di ori e di medaglie assolute. Con le 8 medaglie vinte (4 ori, 3 argenti e 1 bronzo) nelle 13 gare disputate abbiamo fatto meglio della precedente edizione: a Plouay in Francia avevamo ottenuto il secondo posto nel medagliere dietro i Paesi Bassi con sette medaglie.
Trento avrebbe dovuto ospitare proprio l’edizione 2020 ma ha preferito chiedere il rinvio di un anno a causa della pandemia. Così il capoluogo trentino è diventato capitale europea del ciclismo a partire da mercoledì 8 settembre per cinque giorni in cui il nostro ciclismo su strada ha dimostrato di essere ancora vitale a livello continentale dopo i chiaroscuri delle Olimpiadi.
La partenza è stata immediatamente positiva: mercoledì 8 arriva l’oro nella staffetta mista (squadra composta da Ganna, Sobrero e De Marchi per gli uomini e Longo Borghini, Cecchini e Cavalli per le donne).
Giovedì 9 arriva l’argento di Filippo Ganna nella cronometro uomini elite e soprattutto due medaglie nella cronometro donne under-23 con Vittoria Guazzini oro europeo ed Elena Perrone bronzo.
Venerdì 10 altro oro nella gara in linea donne under-23 con Silvia Zanardi e l’argento della gara in linea donne junior grazie a Eleonora Ciabocco.
Sabato 11 altro argento con Filippo Baroncini nella gara in linea uomini under-23.
Domenica 12 si chiude con l’appuntamento clou della gara in linea elite uomini: arriva la volata vincente del campione d’Italia in carica Sonny Colbrelli che brucia sul traguardo il giovane belga Evenepoel.
Per l’Italia è la quarta vittoria consecutiva nella prova in linea elite maschile dopo i successi di Matteo Trenin nel 2018, Elia Viviani nel 2019 e Giacomo Nizzolo nel 2020. Il grande risultato finale è di buon auspicio anche per il futuro, visti i due ori e i podi nelle prove dei giovani, che sono il serbatoio per il futuro del nostro ciclismo e per i prossimi Mondiali a fine mese.
Daniele Capello