L’indagine in corso sull’aumento dei prezzi di benzina e gasolio

La mossa dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Girano in rete immagini tragicomiche legate all’aumento fuori misura dei prezzi di benzina e gasolio. Vista l’esorbitante escalation, ora il pegno d’amore non è tanto presentarsi dalla propria bella con il famoso anello “solitario” da infilarle al dito, quanto passarla a prendere a casa in auto. Spostandoci dal “riso amaro” delle vignette umoristiche al quadro della realtà, cerchiamo di vedere chi ha fatto cosa per arginare questo stato di fatto.

In data di venerdì 18 Marzo 2022 sulla pagina web istituzionale dell’AGCM, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, è comparso un comunicato stampa. Il Garante dà così notizia di avere notificato, citando testualmente, “dettagliate richieste di informazioni alle maggiori compagnie petrolifere avvalendosi anche dell’ausilio della Guardia di Finanza”. Questo passo, viene espressamente specificato, è stato posto in essere a seguito di due accadimenti.

Il primo, ben noto a tutti, consistente nello straordinario aumento dei prezzi di benzina e gasolio, registrato nelle ultime settimane. Il secondo, forse meno conosciuto, ma sicuramente altrettanto incisivo, dato dalle numerose denunce ricevute dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. L’obiettivo, è sempre lo stesso comunicato stampa a dettagliare, è quello di “approfondire le ragioni di tali aumenti e, nel caso, valutare la sussistenza di spazi per un possibile intervento”. Per capire di quale intervento si sta parlando è sufficiente procedere con la lettura. Si apprenderà così il focus dell’AGCM. Approfondire cioè se sia in essere “un’eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza”.

Non deve stupire che le situazioni emergenziali, a vario titolo, e di crisi in genere forniscano il destro ad alcuni per abusare delle posizioni a fini speculativi. Ed infatti è la stessa AGCM a dire come situazioni similari si siano già verificate nel corso dei primi mesi della pandemia. L’Antitrust, è infatti, per sua natura, preposta a monitorare gli eccezionali incrementi di prezzo che si registrano a volte durante le fasi di crisi.

In attesa che le indagini facciano il loro corso, sul fronte governativo si va verso il taglio delle accise, di 25 centesimi al litro, sul prezzo dei carburanti per un mese. Quindi non oltre il mese di Aprile 2022. Una sforbiciata che arriva tardi e troppo circoscritta nel tempo, stando alle prime reazioni dei consumatori, ma che mette sulle barricate alcune associazioni di categoria. Una situazione che merita quindi un attento e costante monitoraggio sia sul fronte governativo che sui prossimi sviluppi dal lato dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Di Maria Teresa Biscarini

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