Licenziamento per giusta causa: come funziona

Purtroppo nel corso della vita lavorativa può succedere di doversi scontrare con un licenziamento per giusta causa. È il caso di essere preparati sull’argomento per poter affrontare la difficile situazione nel migliore dei modi. Ecco alcune informazioni utili al riguardo.

Che cos’è il licenziamento per giusta causa? È una procedura attivata dal datore di lavoro nei confronti del lavoratore subordinato a seguito della quale si giunge all’interruzione unilaterale del rapporto lavorativo, ossia a prescindere dalla volontà del lavoratore dipendente.

Si specifica in primo luogo che il datore di lavoro può licenziare il lavoratore soltanto per giusta causa, giustificato motivo (che può essere oggettivo o soggettivo) o tramite un licenziamento collettivo.

A seguito di un determinato comportamento assunto dal lavoratore il rapporto con il datore di lavoro si incrina e si giunge così alla conclusione drastica del licenziamento.

Il licenziamento disciplinare, collegato al comportamento del prestatore di lavoro può essere per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo.

Vediamo quali sono le differenze dei due istituti. 

Nel primo caso il comportamento assunto dal lavoratore è talmente grave da rendere impossibile la prosecuzione dell’attività lavorativa per la totale mancanza di fiducia nei confronti del dipendente. Il rapporto di lavoro si interrompe immediatamente senza alcun preavviso.

Per fare alcuni esempi, siamo di fronte al licenziamento per giusta causa in caso di falsa malattia, utilizzo dei permessi 104 per motivazioni diverse da quelle previste dalla legge, gravi atti di insubordinazione, violenza fisica e verbale, non autorizzato abbandono del posto di lavoro.
Il datore di lavoro, valutando la condotta pregressa e la gravità dei fatti dovrà fornire la prova degli eventi che conducono allo scioglimento del rapporto lavorativo. L’onere della giusta causa incombe infatti sul datore di lavoro.
Il lavoratore a sua volta dovrà fornire delle valide giustificazioni dell’accaduto a sua discolpa. Il licenziamento per giusta causa presuppone l’apertura di un procedimento disciplinare con preventiva contestazione di addebito che permetterà al lavoratore di preparare la sua difesa.

Diverso dal licenziamento per giusta causa è il licenziamento per giustificato motivo soggettivo, previsto in caso di comportamenti rilevanti assunti dal lavoratore da un punto di vista disciplinare. Si pensi ad uno scarso rendimento o ad una condotta negligente. A differenza del licenziamento per giusta causa esso impone l’obbligo di preavviso la cui durata è indicata nel contratto collettivo.

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