Le usanze azteche sono sopravvissute alla conquista spagnola

Quattro bambini in Messico che vennero sepolti negli anni successivi alla conquista spagnola con rituali e offerte funerarie hanno recentemente suggerito agli archeologici e agli studiosi che le usanze preispaniche sono sopravvissute per diverso tempo alla caduta dell’impero azteco.

L’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia ha confermato che le sepolture dei bambini (un neonato a una ragazza di età compresa tra i 6 e gli 8 anni) sono state trovate in un quartiere operaio appena a nord del centro storico di Città del Messico.

Quando gli spagnoli conquistarono la capitale azteca nel 1521, espulsero rapidamente la popolazione indigena ai margini della città, riservando il centro alle case dei soli conquistadores.

Gli archeologi stimano che i bambini furono sepolti in uno strato di terra datato tra il 1521 e il 1620. Anche se gli spagnoli bandirono rapidamente la maggior parte delle cerimonie e delle pratiche religiose antecedenti il loro arrivo, i ricercatori hanno trovato prove che i bambini furono sepolti con corredi funerari in stile azteco. Confermando quindi le teorie che ipotizzavano il radicamento delle tradizioni azteche anche dopo l’arrivo degli europei.

Il più giovane, il neonato, è stato sepolto all’interno di un vaso, con altri vasi intorno. Si pensava che la forma bulbosa del vaso imitasse la forma di un utero e non è chiaro se il bambino fosse morto prima o dopo la nascita. Un’altra offerta trovata nel sito includeva le ossa di un uccello in vaso di ceramica con colorazione blu, associate all’acqua.

La ragazza più grande fu sepolta con una grande statuetta di argilla in stile azteco raffigurante una figura femminile con in braccio un bambino. Il suo cranio mostrava segni di possibile anemia, malnutrizione o infezione, segni che suggeriscono che la vita fu dura per la popolazione indigena negli anni successivi alla conquista spagnola.

Lo scorso dicembre, gli archeologi avevano annunciato di aver scoperto un altro sito di case nella periferia della capitale messicana, dove 13 grandi incensieri aztechi cerimoniali di argilla erano stati accuratamente sepolti, sempre dopo la conquista, suggerendo che le credenze e le usanze preispaniche durarono per qualche tempo. I bruciatori di incenso erano stati accuratamente sepolti secondo uno schema che potrebbe riferirsi al calendario azteco ed erano ricoperti di mattoni di adobe, come per nasconderli.

Anche questa scoperta mostra che le tradizioni difficilmente scomparivano con la sottomissione di un popolo. Spesso nella storia è stato sufficiente mantenere viva una piccola fiamma per tramandarle ancora per anni alle generazioni future e addirittura fino a noi.

Riccardo Pallotta©

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