LE TRE (VERE) IPOTESI DI DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS SECONDO L’OMS

Al termine di una visita in Cina, l’OMS fa luce sulle possibili vie di trasmissione e diffusione del Coronavirus

La diffusione del Coronavirus si è accompagnata ad un’ampia diffusione di notizie manipolate e ingannevoli. Ma perché una notizia fasulla diventi notizia, occorre che venga diffusa e soprattutto non contestata. Così (anche) durante quest’ultimo periodo sono proliferate innumerevoli “fake-news”, come quella che voleva il virus “scappato” ad un laboratorio nel cuore della Cina.

A smentire oggi l’ipotesi di una fuoriuscita del virus del Covid-19 in un incidente di laboratorio, è il rapporto degli esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità dopo la loro missione in Cina, definendola come “estremamente improbabile”.

La trasmissione del virus all’uomo da un animale intermediario viene invece giudicata una ipotesi da “probabile a molto probabile”.

Il rapporto dell’Oms sulle origini del Covid, stilato al termine di una visita in Cina, avvenuta secondo alcuni in un contesto fortemente ‘controllato’, avvalora, dunque, l’ipotesi di trasmissione del virus all’uomo tramite un animale infettato a sua volta da un pipistrello, pur senza escludere del tutto una fuoriuscita da un laboratorio cinese. Conclusioni che coincidono con le ipotesi più accreditate fin dall’inizio della pandemia, a quindici mesi dalla comparsa dei primi casi di nuovo coronavirus diagnosticati alla fine di dicembre 2019 a Wuhan.

Da qui, la necessità di realizzare altri studi per individuare l’animale che ha trasferito il virus all’uomo, ancora ignoto: “Tutte le ipotesi sull’origine del virus responsabile del Covid-19 necessitano di ulteriori studi,  ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Un’informazione ritenuta particolarmente importante per combattere questa ed eventuali nuove epidemie.

Al momento attuale quindi, la trasmissione diretta del virus attraverso l’animale serbatoio è considerata “da possibile a probabile” dagli esperti e non si esclude del tutto l’ipotesi di una trasmissione del virus attraverso la carne congelata, tesi prediletta da Pechino, che resta altrettanto “possibile“. Riguardo alla terza ipotesi, la fuoriuscita da un laboratorio cinese, gli esperti dicono di non aver considerato affatto una fuga volontaria e di ritenere un incidente “estremamente improbabile“.

In merito alla diffusione del virus, il rapporto afferma che gli studi sulla catena di approvvigionamento del mercato di Huanan (e di altri mercati a Wuhan) non hanno fatto rilevare “prove della presenza di animali infetti, ma l’analisi della catena di approvvigionamento ha fornito informazioni utili per studi di monitoraggio mirati, soprattutto nelle regioni limitrofe”. Gli esperti invitano inoltre a “non trascurare i prodotti di origine animale provenienti dalle regioni al di fuori del sud-est asiatico”.

Marino Ceci

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