Le sorelle Fontana, dalla provincia contadina al Made in Italy

le sorelle Fontana sono state le prime a far conoscere la capacità sartoriale italiana nel mondo.  

E’ la storia di tre sorelle, nate a due ani di distanza una dall’altra, che, partite da un piccolo paese contadino in provincia di Parma, mettono in piedi un marchio che diventerà un simbolo del Made in Italy a livello mondiale. Parliamo delle sorelle Fontana, Zoe (1911-1979), Micol (1913-2015) e Giovanna (1915-2004). Nacquero a Traversetolo, un comune confinante con la provincia di Reggio Emilia, da papà Giovanni e mamma Amabile Dalcò. La più grande, Zoe, finite le scuole elementari iniziò a lavorare come sarta nel laboratorio di famiglia, la stessa sorte toccherà poi alle altre due sorelle. A Zoe sta stretta la vita di provincia, vuole essere indipendente e i genitori hanno il merito di non ostacolare le sue ambizioni. In quel tempo, per cercare fortuna, si andava a Milano o a Roma: “Zoe disse che si sarebbe recata alla stazione di Parma, per salire sul primo treno che fosse andato in una delle due città. Il destino volle che ci fosse subito un convoglio per Roma, così scelse la Capitale”. Queste furono le parole di Micol, in un’intervista rilasciata alcuni anni prima di morire. 

E’ il 1936, Giovanna e Micol decidono di raggiungere la sorella maggiore in terra capitolina; inizialmente le tre abitano in un palazzo, i loro primi clienti sono gli stessi condomini. Si sparge la voce sulla bravura di Zoe, che viene presa alla sartoria di Nicola Zecca, le altre due ragazze proseguono l’attività sartoriale in modo indipendente, fino a quando decidono di creare il famoso trio vincente: “a dire il vero le nostre primissime clienti non si fidavano di farci lavorare le stoffe che loro stesse compravano per gli abiti, così ci arrangiavamo con lavori di riparazione e orlatura”, confidò Micol. Poi dimostrarono abilità uniche, che non solo vennero apprezzate dalla “gente comune”, ma anche da coloro che oggi definiremo “Vip”. 

“La nostra prima cliente importante fu la figlia di Guglielmo Marconi”. Allora per farsi conoscere, per avere un po’ di pubblicità, i laboratori di sartoria chiedevano a personalità che frequentavano i salotti aristocratici di indossare una loro creazione così da attirare clienti da quegli ambienti ricchi e influenti. “La prima persona che ci fece questo tipo di pubblicità fu la principessa russa Irene Galitzine”, che era scappata, ancora in fasce, con la madre, dalla rivoluzione d’ottobre. 

“Irene ci portò molte clienti, tra cui Marella Agnelli”. 

Nel 1949 Linda Christian, in procinto di sposare Tyrone Power, chiese alle Fontana di realizzare l’abito di nozze e ciò per loro fu un impatto pubblicitario notevole. 

“Da noi lavoravano 400 addette, tra ricamatrici, disegnattrici, assemblatrici e addette alla contabilità. A tutte dobbiamo il nostro successo, siamo sempre state orgogliose della loro abnegazione e della bravuta che hanno dimostrato”, disse Micol, tradendo commozione. 

La collaborazione tra le sorelle Fontana e l’imprenditore versiliano Giovanni Battista Giorgini, ha permesso al marchio romano di espandersi anche negli Usa. Nel 1964 l’azienda diventa “Sorelle Fontana Spa”, pochi anni prima il marchio aveva vestito le operattrici di volo dell’Alitalia. 

Tra i nomi più conosciuti che furono clienti di Zoe, Micol e Giovanna, troviamo Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Liz Taylor, Audrey Hepburn, Grace Kelly, Jacqueline Kennedy e Ava Gardner. Nel film “La doce vita” i costumi furono proprio delle Fontana. 

Posti prestigiosi disseminati in tutto il mondo (Metropolitan, Louvre, Hotel Hermitage di Monte Carlo) hanno esposti abiti “storici” realizzati dalle tre sorelle.     

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