LE PROVE SU CHI SONO I TESTIMONI DI GEOVA

LE PROVE SU CHI SONO I TESTIMONI DI GEOVA

Al di là del proprio credo, il rispetto per il prossimo dovrebbe essere la base comunicativa per ognuno di noi. Che connotazione attribuire al libero arbitrio, se pratiche come l’ostracismo vengono perpetrate ogni giorno in diversi ambiti religiosi e politici? Durante questa nostra breve riflessione zumiamo l’attenzione sul contesto religioso e cerchiamo di comprendere meglio certi avvenimenti che caratterizzano determinate congregazioni religiose.

Un punto focale riguarda gli ibridi, quelli che sembrano non avere più un’identità ben precisa, né carne né pesce potremmo dire; stiamo parlando dei cosiddetti fuoriusciti.

L’incoerenza e il cambio repentino di idee è uno degli aspetti che caratterizza alcuni disassociati, poiché da un lato si sentono rifiutati e quindi nutrono risentimento nei confronti della congregazione di appartenenza, dall’altro ne difendono i principi con una particolare veemenza. Non si tratta di una critica, ma di una sottolineatura importante in merito agli strascichi che questo profondo plagio emotivo lascia.

Esiste la storia di un ragazzo che cinque anni dopo la sua volontaria fuoriuscita dalla congregazione dei testimoni di Geova, ha rifiutato una trasfusione di sangue in seguito ad un problema di salute.

Proviamo ad immaginare il loro temperamento simile ad un filo elettrico che emette scosse più o meno forti, tanto da suggerirne una certa distanza per via dell’imprevedibilità dei suoi effetti.

Gli unici che vediamo posarsi sui fili elettrici senza farsi male sembrano essere soltanto i corvi. Il corvo è  simbolo alchemico di trasformazione, di evoluzione dallo stadio dell’ignoranza a quello della conoscenza, ma è anche un animale che si ciba di cadaveri, cavandone gli occhi ed in tal senso è associato al male. Dovremmo assomigliare ad un corvo per riuscire a posarci sapientemente sui fili elettrici di una dottrina religiosa? Il libro che ho scritto sull’ostracismo e che, già in prevendita sta ottenendo un’inaspettata attenzione riscontrabile in termini di acquisti, ci fa riflettere parecchio sul numero delle persone coinvolte in tale contesto. I rigidismi di certe congregazioni, come quella dei testimoni di Geova, ci confermano il dolore che ne deriva, grazie alle numerose esperienze riportate tra le pagine, nonché al contributo di certi anziani del Corpo Direttivo che riferiscono aneddoti a dir poco sconcertanti e inammissibili dal punto di vista umano. E’ pur vero che se l’amore è il principio che determina l’insorgere delle Religioni, dal momento che saltano fuori racconti di fughe ed espulsioni, viene meno l’armonia che dovrebbe essere implicita se parliamo di Amore.

L’amore è infatti l’essenza di qualsiasi concepimento divino ed in tal senso non dovrebbe prevedere maltrattamenti, sofferenza o abbattimento morale.

Stando al contenuto di questo libro del quale l’ultimo dei requisiti è la diplomazia, riscontriamo realtà opposte alla tanto declamata felicità del mulino bianco sui video e sugli opuscoli dei testimoni di Geova. Secondo i loro racconti sembrerebbe emergere una dimensione di estrema gioia che coinvolge un numero considerevole di persone di tutto il mondo. Tutto ciò però cozza miseramente con i racconti che abbiamo voluto riportare e che mirano a far riflettere sull’esigenza di una legge che vieti determinate condotte psicologicamente devastanti. La lettura di questo libro ci consente di comprendere a pieno questa realtà, addentrandoci, sia nel testo integrale della proposta di legge, sia dietro a quel sipario rosso e luccicante, nel dietro le quinte taciuto o comodamente riproposto in maniera ingannevole, a discapito delle vittime ostracizzate e sentenziate come colpevoli agli occhi di Geova.

La lettura di questo libro favorisce una presa di coscienza diretta, dove non ci sono versetti da alterare, né concetti da manipolare, né persone da gestire.  All’interno dello stesso libro è possibile leggere anche alcuni scambi privati via e-mail tra gli adepti e chi, con gentilezza, li invitava ad aderire al componimento del libro, perché si sa, la libertà di pensiero è sacrosanta ed è concessa a tutti, pure a chi rifiuta di parlarne al di fuori della Torre Di Guardia. E anche questo atteggiamento può rappresentare un notevole spunto di riflessione.

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