Le lucciole che illuminano le notti estive

Un tempo molto diffuse, negli scorsi decenni le lucciole hanno subito un calo notevole in buona parte d’Europa. Cambiamenti climatici, inquinamento e distruzione degli habitat hanno reso questi insetti iconici molto rari pure in Italia, anche se recentemente sembrano essere in ripresa in alcune aree del continente.

Le lucciole appartengono alla Famiglia dei Lampyridae, un gruppo di coleotteri caratterizzati dalla capacità di produrre luce in alcune aree del proprio corpo. Questa capacità é chiamata “bioluminescenza” ed é propria anche di altri animali come le meduse. La bioluminescenza nelle lucciole é una peculiaritá di tutte le specie, sia allo stadio larvale che adulto. Avviene in alcuni segmenti addominali trasparenti che sono attraversati da numerose trachee: queste trasportano ossigeno che é necessario, insieme all’enzima luciferasi, per la reazione chimica di ossidazione della luciferina, composto chimico che in questa maniera si trasforma in ossiluciferina emettendo luce. Le lucciole sono in grado anche di “lampeggiare” dosando la quantità di ossigeno in questi settori. Negli adulti questa capacità é legata al corteggiamento dei maschi verso le femmine e anche le uova conservano la luminescenza. 

Nel mondo esistono circa 2000 specie di lucciole. In molte zone d’Italia sì organizzano negli ultimi anni le cosiddette “lucciolate” cioé escursioni notturne per il pubblico alla ricerca di questi insetti di cui si sta perdendo il ricordo ma che sono utilissimi bioindicatori e devono essere protetti per evitarne la scomparsa.

Daniele Capello

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