Le costose disavventure conseguenti all’acquisto di auto elettriche

Tra costi di riparazioni e mancanza di assistenza post vendita. 

Si parla tanto di auto elettriche, ma si è consapevoli di quello che possono comportare per chi le acquista? Una vicenda accaduta ad un ingegnere torinese può considerarsi una emblematica esemplificazione. A rilanciare la notizia varie testate locali. L’auto in questione: una Tesla Model 3, acquistata usata. A seguito di un incidente, la batteria viene gravemente lesionata e da lì è partita la serie di vicissitudini che hanno, a dir poco, del tragicomico. 

Nonostante l’incidente fosse stato di lieve entità, il fatto che avesse coinvolto il cosiddetto “cuore” dell’auto, alias: la batteria, ha fatto la differenza. In moneta sonante il preventivo che il malcapitato proprietario automobilista si è visto recapitare è stato di ben 80.000 euro. Una cifra da capogiro che avrebbe significato pagare quasi il doppio di quanto già speso per l’acquisto. Acquisto, si badi bene, di una autovettura elettrica usata, figurarsi se fosse stata pure acquistata nuova a prezzo pieno. Andando a scandagliare le motivazioni di un importo così esoso, si ricostruisce il quadro.  Innanzi tutto, si apprende che Tesla non sembra disporre di una propria diretta rete di assistenza.

Inoltre i costi dei pezzi di ricambio sono elevati al punto da pensare che si voglia disincentivare la riparazione delle auto. Per di più, sembra anche che la risposta da parte di Tesla al riguardo sia stata lapidaria al punto da dichiarare che “gli incidenti non sono affare loro”. A seguire si è creata pure una questione con la compagnia assicurativa per la copertura del sinistro occorso. Da qui a dedurre che, una volta venduta l’auto, non ci sia alcun interesse da parte dell’azienda produttrice per l’assistenza post vendita, il passaggio è quasi obbligato. 

Di Maria Teresa Biscarini

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