Le acque…non sono tutte uguali

Come scegliere il tipo più adatto per il nostro benessere.

Il corpo umano è composto per la maggior parte di acqua. Quella che ingeriamo, dunque, viene in parte trattenuta nel nostro organismo favorendo un ricambio continuo e aiutando il corpo ad espellere tossine e scorie attraverso l’urina. Alcuni tipi di acqua, più degli altri riescono ad aiutarci in questo compito, per capire quali sono è importante imparare a leggere l’etichetta di questa sostanza che troppo spesso acquistiamo un po’ a caso, pensando che “l’una vale l’altra”. I dati a cui dobbiamo fare attenzione sono:

  • L’ossigeno: infatti non solo quello immesso con la respirazione ma anche quello contenuto nei liquidi contribuisce alla vita delle nostre cellule e viene assorbito dal nostro organismo;
  • Il residuo fisso: corrisponde alla quantità di minerali inorganici che restano dopo l’evaporazione di un litro d’acqua a 180°C. Un valore basso, possibilmente inferiore a 40 mg/l, aiuterà l’attività dei nostri reni;
  • Collocazione della sorgente: le acque di alta montagna sono più pulite di quelle di bassa quota. Queste ultime infatti risentono maggiormente di vari fattori inquinanti;
  • Il PH: un suo valore compreso tra 6,4 e 6,8 insieme all’ingestione di circa 1,5/2 litri d’acqua al giorno aiuterà l’organismo a prevenire e combattere l’invecchiamento che, sostanzialmente, consiste in un processo di ossidazione.

Attenzione alla data di scadenza, sarebbe ideale consumare l’acqua prima dei nove mesi da essa. Anche la conservazione è importante, non deve essere esposta al sole e conservata in un luogo fresco in modo da non compromettere la sua qualità.

In ultimo si ricordi che anche il contenitore stesso influenza l’acqua e il suo sapore, il migliore di tutti, si sa, è la bottiglia in vetro, che meno di ogni altro rilascia sostanze e corrompe il contenuto.

Glenda Oddi

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