La stratigrafia del terreno attesta una lunga storia insediativa.
Presso la foce del Fiume Pescara, là dove oggi sorge la città omonima, era presente in antico Ostia Aterni (lat. Aternum). Il centro fu fondato a seguito della conquista romana di questo territorio su un preesistente abitato Vestino, col fine di sfruttarne la posizione strategica. La collocazione allo sbocco del fiume e di fronte la costa dalmata permetteva infatti un rapido collegamento con l’entroterra e con l’altra sponda dell’Adriatico, garantendo così una vivace vita commerciale. Di questo antico abitato sono emerse delle suggestive tracce al di sotto del campo di calcio Rampigna. Nel dettaglio sono stati rinvenuti i resti di una sepoltura femminile del III-IV sec. d.C., un tratto della cinta muraria della fortezza cinquecentesca di Pescara e frammenti ceramici di vario genere di epoca preromana (2500 anni fa circa). I resti sono stati trovati grazie a dei saggi di scavo ed attendono una più dettagliata analisi archeologica al fine di fornire informazioni aggiuntive. Il rinvenimento archeologico in questione si colloca in un quadro più ampio e caratteristico di numerose città italiane, con una storia segnata da una lunga continuità di vita. In questi centri, infatti, proprio come si nota a Pescara, la stratigrafia del terreno è ricca di tracce che attestano una persistenza dell’abitato nel tempo. Da remote origini protostoriche alla colonizzazione di Roma, per attraversare poi il medioevo e giungere fino ai giorni nostri, con un volto nuovo, senza dubbio, ma con un’origine quanto mai antica. Le ricerche per conoscere meglio l’antica Ostia Aterni sono ancora in corso, si prevedono altre indagini e saggi di scavo.
Glenda Oddi