L’addio al ciclismo di Vincenzo Nibali

Nella stagione dei grandi ritiri nel ciclismo, fa sicuramente rumore quello di
Vincenzo Nibali. Annunciato già allo scorso Giro d’Italia, ora l’addio si é
concretizzato anche se lo “Squalo” non lascerà definitivamente questo
mondo. Infatti oltre a dedicarsi a qualche gara di Mountain Bike, nella
prossima stagione diventerà consulente della nuova squadra professional
svizzera Q36.5 Pro Cycling team. Intanto però il prossimo anno non lo
vedremo più pedalare nel gruppo così come altri big delle due ruote, come
Philippe Gilbert, Alejandro Valverde e Tom Domoulin oltre ai nostri
Colbrelli (https://www.fulldassi.it/il-doloroso-addio-al-ciclismo-agonistico-
di-sonny-colbrelli/) e Rebellin (che smette a 51 anni).
Nibali, che lo scorso 14 novembre ha compiuto 38 anni, mancherà per tutto
quello che ha vinto e per il fatto che non sembra esserci un corridore italiano
al suo livello in questo momento. Anche se negli ultimi anni non ha più
ottenuto grandi risultati, bisogna ricordare il palmares di tutto rispetto del
siciliano: ha vinto tutti e tre i Grandi Giri (2 Giri d’Italia, 1 Tour de France, 1
Vuelta più altri sette podi finali), 2 classiche monumento (due volte il
Lombardia e una Milano-Sanremo) oltre a numerosi altri successi ottenuti in
18 anni di professionismo. Se non bastassero bisogna aggiungere che solo

altri sei corridori nella storia (Merckx, Gimondi, Froome, Hinault, Contador
e Anquetil) hanno conquistato tutti e tre i Grandi Giri e solo altri tre hanno
vinto anche due classiche monumento (Hinault, Merckx e Gimondi).
Un corridore completo quindi che non era solo un ottimo scalatore ma
probabilmente il miglior discesista della sua generazione ma anche
all’occorrenza resistente in pianura (come dimostrato alla Sanremo vinta) e
un discreto cronoman.

Daniele Capello

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