La tomba di Nefertari

La preferita di Ramses II, la grande sposa reale e una delle figure di spicco della politica egiziana.

Dotata di una istruzione (era in grado di leggere e scrivere) gestiva la corrispondenza con i sovrani del tempo giocando un ruolo importante per la diplomazia del paese. 

Per questo quando venne a mancare, suo marito Ramses II le fece costruire una delle tombe, se non forse la tomba, più bella della valle delle regine. 

Fu scoperta nel 1904 dall’archeologo italiano Ernesto Schiaparelli, purtroppo però fu ritrovata aperta e senza traccia della chiusura originale. 

Le altre stanze si presentarono sgombere, segno evidente di saccheggiamento, infatti del sarcofago in granito rosa furono trovati solo pochi pezzi e delle suppellettili si rinvennero solo alcuni ushabti, alcune parti di vasi e poco altro. 

Della mummia furono trovate solo le gambe. 

La tomba presenta diversi ambienti, una scala di ingresso, un’anticamera con vestibolo, un annesso laterale, scale inferiori che portano alla grande sala del sarcofago e una nicchia con cella finale. 

Lo stile che presenta è diverso da quello delle tombe delle altre regine, infatti era ispirata più alle tombe faraoniche della valle dei Re. 

Le decorazioni sono realizzate anche a rilievo e presentano una qualità altissima soprattutto per la ricchezza dei colori e dei dettagli. 

Il soffitto è di colore azzurro e costellato di stelle gialle a 5 punte. 

Le immagini descrivono il viaggio di Nefertari verso l’aldilà.

La tomba fu chiusa negli anni 50 a causa dei danni causati dalle infiltrazioni.

Subì in seguito un primo tentativo di restauro che però ebbe scarso risultato a cui ne seguirono altri.  

L’ultimo del 1988 però risolse il problema ma la tomba rimase lo stesso accessibile ai visitatori con rigorose restrizioni vista la fragilità degli intonaci.

Fu proprio per questo che nel 2014 si decise di realizzarne una copia chiudendo definitivamente l’originale. 

La copia è visitabile presso la Necropoli di Tebe

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