La storia della (vera) Donna Cannone

La prima esibizione della Donna Cannone è del 1877, lei si chiamava Rosa Maria Richter, in arte Zazel.  

Era il 2 aprile 1877 e nel borgo londinese di Westminster andava in scena uno spettacolo circense davvero particolare, un cannone, anzichè sparare una palla di metallo, lanciava una donna in carne ed ossa. La prima donna cannone, anzi, la donna cannone per antonomasia.

Si chiamava Rosa Maria Richter, una diciasettenne che già da ragazzina si era esibita in maniera rischiosa con camminate su un filo sopra una chiesa londinese. Faceva l’acrobata e arrivava da un’esperienza nella ginnastica artistica, aveva deciso di acquisire il nome d’arte di Zazel, forse derivante da Azazel, nome che troviamo sia nei testi sacri ebraici sia in quelli apocrifi, che significa “colui che è più potente di Dio”. 

Questa ragazza era nata a Londra il 7 aprile 1860 e aveva sempre avuto una vita spericolata. Il governo inglese non vedeva di buon occhio gli spettacoli impavidi e la magistratura venne invitata a prendere posizione per impedire alcuni numeri considerati lesivi per l’incolumità dell’artista. Così Zazel andò ad esibirsi negli Usa e in altri paesi europei, spesso aggregandosi a Barnum e Bailey (due compagnie artistiche di intrattenimento americane). 

Il padre di Rosa Maria Richter era tedesco, la madre inglese; il babbo svolgeva il lavoro di agente degli artisti cincensi, mentre la mamma, Susanne, era ballerina nei circhi, quindi Rosa Maria non poteva che svolgere l’attività di funanbola. Da bambina le venne insegnato come cadere senza farsi male, ma il suo esordio nel mondo dello spettacolo avvenne come attrice, a cinque anni, interpretando una personaggio di Cenerentola. 

A sei anni passa a svolgere il ruolo di trapezzista, a dodici viene ingaggiata da una compagnia di acrobati giapponesi, tant’è che in molti pensavano che lei fosse orientale. Poi conosce William Leonard Hunt, un impresario circense canadese, nonchè artista stravagante, che attrversò le cascate del Niagara su di un filo. 

Nel 1870 Hunt, che portava il nome d’arte de “Il grande Farini”, pensò ad un numero dove una ragazza sarebbe stata lanciata con una catapulta; in realtà quella non era una donna bensì il figlio, Samuel Hunt, che venne vestito con abiti femminili.

Dalla catapulta Farini passò ad un cannone, ingaggiando Zazel per essere “sparata”: fu creato un cannone a molla, che prevedeva l’atterraggio della ragazza su una rete.

Le cronache di allora (l’aprile 1877, appunto) parlano di un lancio di 21,3 metri, altri ridimensionano l’impresa, scrivendo di 6,1 metri. L’esibizione della donna cannone avviene per lo più al Royal Acquarium di Westminster, ma la Richter si fece sparare dal cannone anche in giro per l’Europa e negli Usa. 

A Londra però molti iniziarono a protestare, affermando che quel numero fosse troppo pericoloso, le proteste aumentarono al primo incidente, quando la rete di protezione non tenne l’impatto della Richter (Zazel), che cadde a terra rovinosamente. Un altro incidente avvenne nella città di Portsmouth e questo evento spinse le autorità inglesi a pensare ad una legge che tutelasse gli artisti cincensi, vietando gli esercizi più pericolisi ed estremi.

Questa politica di tutela e un rapporto ormai incrinato tra la Richter e Farini, portò Zazel ad interrompere la propria attività; fondò con il marito, George Oscar Starr, una compagnia di canto che si esibiva anche a sostegno di progetti per aiutare persone in difficoltà. Rosa Matilda Richter morì nel 1937 all’ospedale Camberwell House di Peckham, quartiere di Londra che fa parte di Southwark. Gli ultimi anni della sua vita li trascorse da “Signora”, tra eventi mondani e pomeriggi trascorsi in compagnia delle amiche.      

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