La riproduzione nel mondo animale

La primavera é la stagione della rinascita della natura dopo la quiescenza dell’inverno. Per molti animali è anche il tempo della riproduzione anche se risulta impossibile generalizzare: ci sono specie che si riproducono più volte l’anno e altre che lo fanno una volta ogni tot di anni. Anche per quanto riguarda la strategia riproduttiva ci sono numerose differenze.
Semplificando, la distinzione principale é tra riproduzione sessuata e asessuata: nella prima c’è un accoppiamento vero e proprio tra due individui mentre nella seconda un singolo individuo può generare da solo una prole. Il secondo metodo è molto diffuso tra gli animali meno evoluti, principalmente invertebrati che si possono riprodurre per gemmazione, scissione o frammentazione partendo da un singolo individuo genitore.
La riproduzione sessuta prevede generalmente l’accoppiamento tra due individui ma in molti specie avviene per partenogenesi, un fenomeno che si riscontra spesso negli vertebrati ma occasionalmente anche in pesci, anfibi, rettili e uccelli *[LINK].
Un’altra distinzione importante è quella legata al tipo di gestazione. Nella riproduzione sessuata c’è fusione tra due cellule sessuali che portano alla nascita di un embrione. Generalmente l’embrione nasce da un uovo ma ci sono diverse tipologie di gestazione.
Nella riproduzione ovipara un membro della coppia depone delle uova che possono venire covate (come negli uccelli) o lasciate sviluppare nell’ambiente (pesci e anfibi). Nella riproduzione ovovivipara, tipica di molti rettili, le uova vengono incubate nell’organismo materno e quando schiudono i giovani escono dal corpo del genitore. Si differenzia dalla viviparità, tipica dei mammiferi, perchè in quest’ultima l’embrione si sviluppa all’interno della madre che lo nutre per un lungo periodo.
Infine si possono distinguere due strategie riproduttive molto chiare: la strategia “r” è tipica di specie che si riproducono velocemente con elevate prolificitá e alta mortalità giovanile (pesci e anfibi ma anche uccelli di piccole dimensioni). La strategia “k” invece prevede cicli riproduttivi piú brevi con bassa prolificitá; è tipica di animali di grandi dimensioni, sia uccelli che mammiferi e per evitare un’elevata mortalità si ricorre alle cure parentali dei genitori verso i giovani finché questi non sono in grado di badare a se stessi.

*[LINK] https://www.fulldassi.it/condor-della-california-gymnogyps-californianus-partenogenesi/

Daniele Capello

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