La piramide di Micerino

La piramide di Micerino è l’ultima piramide eretta nell’area libera dell’altopiano roccioso di Gisa ed è la più piccola della piana.

Costruita a circa 450 metri a sud ovest dalla piramide di Chefren, mostra i segni della fretta del costruttore che la edificò in più riprese e con vari materiali e tecniche.

La piramide di Micerino è la più piccola di volume ed ha superfici imperfette, con le pietre che sembrano sistemate senza l’armonia che contraddistingue le altre due piramidi, malgrado i blocchi siano molto più grandi.

In origine, la piramide avrebbe dovuto essere completamente ricoperta del granito rosso di Assuan, ma la prematura morte di Micerino costrinse a velocizzare i tempi, così fu terminata frettolosamente, con del bianco calcare di Tura.

Il lato nord della piramide conserva parte del rivestimento che però, verso l’alto, non è liscio e dà così l’idea che il lavoro non sia stato terminato.

L’interno è molto complesso: presenta un ingresso a nord, di circa 4 metri di altezza; una discesa, rivestita in granito rosa, di circa 32 metri, con una inclinazione di 36 gradi che conduce ad un vestibolo, decorato con bassorilievi, con il motivo a facciata di palazzo.

Il corridoio sbocca nell’originale camera funeraria, posta sotto il livello del suolo, che presenta una fossa nel pavimento, destinata a raccogliere un sarcofago. Da qui parte un corridoio che non conduce da nessuna parte, ma che, nel progetto originale, prevedeva uno sfogo all’esterno, prima che il progetto venisse cambiato in corso d’opera.

La ricchezza di questa piramide è data dalla massiccia presenza del granito, proveniente dalle lontane cave dell’Alto Egitto, una pietra molto più dura e molto difficile da lavorare.

Benedetta Giovannetti

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