Per metterle al riparo dai bracconieri sempre in agguato, Madre Natura ha iniziato a far nascere elefanti senza zanne. Potrebbe davvero trattarsi di un ‘trucco’ dell’evoluzione per far sì che la specie abbia più possibilità di scampare all’estinzione (dovuta anche dal bracconaggio).
Un recente studio, condotto nel parco nazionale di Gorongosa, nel Mozambico centrale, ha evidenziato che negli ultimi 48 anni un numero sempre crescente di femmine di questo mammifero è nato senza queste caratteristiche protuberanza d’avorio. I dati della ricerca, pubblicati su Science, mostrano come dal 1978 al 2000 la popolazione degli elefanti sia precipitata da duemila ad appena duecentocinquanta. Nello stesso lasso di tempo preso in esame è invece triplicato il numero di elefantesse nate senza zanne.
Una variante genetica che invece è impossibile per i maschi della specie. Spiega infatti il professor Ryan Long, dell’Università dell’Idaho che ha partecipato allo studio, che la mancanza di zanne ne provoca la morte del feto. Andando avanti con gli anni, le femmine senza zanne hanno avuto fino a cinque volte più possibilità di sopravvivere rispetto a quelle provviste di esse.
Come il colore dei capelli o degli occhi umani, i geni sono responsabili del fatto che gli elefanti ereditino le zanne dai loro genitori. Mezzo secolo fa l’assenza delle zanne era molto rara negli elefanti della savana africana, oggi è divenuta più comune, come un raro colore di capelli od occhi che si sta rapidamente diffondendo.
D’altronde già oltre duecento anni fa, Charles Darwin affermava che l’evoluzione delle specie avviene a causa del continuo adattamento all’ambiente che è imprescindibile alla lotta per la sopravvivenza. Siccome sulla Terra chi detta legge è l’uomo ogni specie di flora e fauna si vede costretta a mutare per continuare a vivere.
Basti pensare che dall’inizio del 1900 gli animali presenti sul nostro pianeta è più che dimezzato. Secondo il rapporto del 2019 del panel dell’Onu sulla biodiversità Ipbes circa un milione di specie di animali e vegetali rischiano l’estinzione. Dal 1970 al 2014, secondo il Living Planet Index, oltre il 60% dei vertebrati è andato perduto: eccezion fatta per l’uomo che continua a moltiplicarsi.
Se noi non siamo capaci di provvedere a questa catastrofe, una mano cerca di darla la Natura, come nel caso delle elefantesse. Peccato che la mutazione del cromosoma X, legata a questa mutazione genetica (senza zanne) può risultare fatale ai maschi della specie già nell’utero materno. Intanto sempre in Africa resta l’unico esemplare di rinoceronte bianco al mondo, Najin di 32 anni,
Riccardo Pallotta