La mostra d’arte fotografica sui Tarocchi di Marsiglia

L’esposizione delle carte di Marsiglia nell’iconica cornice di Venezia.

Per gli amanti e i curiosi di letture predittive c’è una mostra da non perdere. Già dal 30 agosto è aperta nel prestigioso spazio “Le stanze della Fotografia” di Venezia una mostra che mette al centro i tarocchi. Ma per una volta le famose Carte di Marsiglia non saranno distese su un tavolo, bensì appese al muro. Si tratta infatti di una versione inedita dei tarocchi sbarcati nella laguna veneta. Vediamo quindi di stringere il focus su questo evento. 

In primis, va detto che si tratta dei tarocchi di Pino Settanni, conosciuto per essere stato un fotografo tra i più originali e creativi. Ed infatti le figure dei tarocchi in mostra hanno una peculiarità, ovvero sono fotografate con sembianze umane. L’iniziativa che proseguirà fino al 26 novembre 2023, è stata realizzata grazie all’ iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini.

Scendendo dei dettagli, l’intuizione dell’artista è stata quella di far interpretare gli Arcani maggiori e minori dei tarocchi marsigliesi, da modelli in carne e ossa. O meglio si tratta, per lo più, di attrici e modelle, fatta eccezione per la figura del Matto, incarnato dall’attore Mario Scaccia. Una carrellata dunque di interpreti che vivificano i simboli raffigurati nelle carte che si interpellano per conoscere il passato il presente e il futuro. 

Nel caso di specie però, ci si dovrà “accontentare” di vivere le suggestioni che le immagini evocano alla vista. Il cosiddetto “marchio di fabbrica” sarà rappresentato da un fondale nero, sul quale spiccheranno i quattro colori base prescelti. Infatti i tagli dei geniali costumi realizzati e fatti indossare a modelle/i, sono realizzati con tessuti che vanno dal rosso al giallo al blu e verde. Ad incantare anche le pose e gli oggetti “di scena”.

Oltre ai 22 Arcani maggiori e a 16 figure degli Arcani minori, i visitatori potranno apprezzare anche dell’altro. Vale a dire: una selezione inedita di foto di backstage, con lo stesso fotografo che si mette in scena per il pubblico. Lasciamoci dunque stregare dalle figure dei tarocchi in un modo nuovo. E se la figura de “Il matto” suggerisce di abbandonare il raziocinio e di buttarsi nella vita, qui c’è un quid pluris. Quegli occhi sgranati dell’interprete di eccezione, desteranno di certo un accenno di sorriso che non fa mai male nella vita. Una mostra quindi che consentirà di rendere sempre più labili i confini tra arti, realtà e sogno.

Di Maria Teresa Biscarini

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