Oggi si parla principalmente di neve, di maltempo, in maniera quasi maniacale nella Capitale, mentre le zone dei terremotati devastate dal freddo non catturano la prima pagina dei giornali.
Perfino le notizie di cronaca passano in secondo piano. E magari le mamme delle vittime ricordano la loro figlia uccisa, che giocava sulla neve, qualche tempo fa. Sono lacrime su cui nessuna telecamera sfoggia il proprio zoom. Non in questa settimana, con al primo posto in classifica la neve a Roma.
Ci si domanda cosa sia davvero meritevole di attenzione, al di là degli show politici per i voti del 4 marzo e della satira che ruota intorno a questo spettacolo che qualcuno definirebbe italiota. C’è poi chi si domanda come fanno in Norvegia a lavorare e a vivere. Nel frattempo scatta l’allarme sui social circa la strage dei cani in Sicilia, mentre qualche partito dichiara che si impegnerà assiduamente in difesa degli animali. A contornare questo scenario ci sono le parodie che imperversano e che intrattengono gli italiani al cellulare, con risate e popcorn. Tutto scorre, in questa strana epoca di indignazione silente, di alternanza tra rassegnazione e ribellione, di manifestazioni mediocri che talvolta somigliano a pretesti per aggredire il prossimo. La home di questa società ci offre di tutto, dalle ossessioni per gli stranieri alla discriminazione sessuale, dall’inno di Mameli ostentato nelle piazze, alle forze dell’ordine beffeggiate o adulate. Ogni notizia al momento giusto. Ricerca della verità o dello stupore? Indagine consapevole sulla realtà o esibizione di mille parole che hanno smesso di raccontare? Onestà e giustizia o bandiere rappresentative di un’immagine fragile? Tutto sembra cambiato, tanto da indurre qualcuno all’anarchia. Quel che non cambia mai sono i bambini che lanciano le palle di neve e i cani a seguito che giocano. Questo tratto di dolcezza rimane, tra i dipinti del passato e i video su youtube oggi, a ricordarci che esiste anche l’innocenza a consolare l’animo umano.
Eleonora Giovannini