La grande mostra del maestro Ligabue a Bologna

Cento opere e un inedito album di disegni, recentemente ritrovato, nelle sale di Palazzo Albergati. Oli, disegni, sculture

“Ligabue – La grande mostra”, per la prima volta Bologna ospita un’esposizione antologica del grande Antonio Ligabue, uno degli artisti più prestigiosi del Novecento. La mostra iniziata il 21 settembre proseguirà fino al 30 marzo 2025. Cento opere e un inedito album di disegni esposti nelle sale di Palazzo Albergati, una panoramica completa della produzione di un artista la cui vita e le sue opere formano un intreccio indissolubile.  Produzione dallo stile unico che fonde realismo e fantasia. Oli, disegni, sculture per un percorso espositivo ricco di significato che traccia la storia artistica e la difficile vita di Ligabue.   

La sua esistenza iniziò tra molte difficoltà, padre ignoto e madre bellunese, venne dato subito in adozione ad una famiglia svizzera. Nel 1913, durante l’adolescenza in cui manifestò i primi problemi psichiatrici, fu internato in un collegio per ragazzi affetti da disabilità. Quattro anni dopo vi fu il ricovero in una clinica psichiatrica e la madre affidataria lo allontanò e denunciò. Fu espulso dalla Svizzera e inviato a Gualtieri, paese del patrigno che lui odiava. Tra il 1928 e il 1929, dopo una vita di stenti e vagabondaggio, incontrò Renato Marino Mazzacurati, importante artista della Scuola Romana, che comprese il suo talento artistico e gli insegnò ad utilizzare i colori. Si dovrà attendere il 1948 per la prima esposizione delle sue opere in piccole mostre, ottenendo qualche riconoscimento. Morirà nel 1965.  

Attraverso questa mostra, si potrà cogliere la capacità di Ligabue di trasformare le sue esperienze di vita, anche dolorose, in opere di straordinaria potenza espressiva.  

Le diverse tappe artistiche di Ligabue sono esposte secondo una ripartizione cronologica, a partire dal primo periodo (1927-1939) in cui i colori sono tenui e diluiti e i temi sono legati alla vita agreste; il secondo periodo (1939-1952) vede la scoperta della materia grassa e corposa, mentre il terzo periodo (1952- 1962) è la fase più prolifica in cui il segno diventa vigoroso e continuo, in questo periodo la produzione artistica di Ligabue è ricca di autoritratti.

Tra le opere esposte alcuni inediti come “La lince nella foresta”, 20 disegni a matita su carta da disegno e opere che da molti anni non sono esposte come “Crocifissione”, “Circo all’aperto”, “Castelli svizzeri” e il rarissimo “Leopardo e antilope e indigeno”, pastello a cera, matita e china su carta. E come detto un album di disegni che Ligabue ha realizzato, durante l’ultimo periodo della sua vita, mentre soggiornava in una locanda, perduto da anni e recentemente ritrovato. 

La mostra è realizzata, con il patrocinio del Comune di Bologna, da Arthemisia in collaborazione con il Comune di Gualtieri, la Fondazione Museo Antonio Ligabue, ed è curata da Francesco Negri e Francesca Villanti. Il catalogo è edito da Moebius. 

Per informazioni visitare il sito www.arthemisia.it

Amalia Barbara Di Bartolo

Articoli simili

UN MEGA CONCERTO PER LA PACE

Fontana del Porcellino a Firenze

Halloween arriva a Cinecittà World