La crescente ondata no-green è una seria minaccia per la sostenibilità

Durante la pandemia di Covid abbiamo assistito ai no-vax, ora sembra essere il momento dei no-green. Negli ultimi tempi infatti, il mondo sembra trovarsi di fronte a una crescente ondata di movimenti e partiti politici che osteggiano le politiche ambientali e pongono in secondo piano la sostenibilità e la crisi climatica. Questi sviluppi stanno emergendo in diversi paesi, mettendo a rischio gli sforzi globali per combattere il cambiamento climatico e proteggere il nostro pianeta.

Il Partito dei “cittadini infuriati”

Nella città tedesca di Brema, il partito “Burger in Wut” (letteralmente: cittadini infuriati) ha ottenuto un notevole 10% dei voti nelle ultime elezioni, opponendosi in modo deciso alle politiche ambientali. Questa affermazione politica rappresenta un campanello d’allarme per gli sforzi di promuovere la sostenibilità in Germania e in Europa, anche perché nelle stesse elezioni il partito dei verdi ha ottenuto il risultato peggiore degli ultimi 25 anni. Inoltre questi risultati possono rappresentare lo specchio di come un crescente scetticismo pubblico nei confronti delle politiche ambientali stia crescendo.

Il Partito dei “veri finlandesi”

Nella capitale finlandese, Helsinki, è salito al potere il partito che si autodefinisce “il partito dei veri finlandesi.” Questo partito ha definito “catastrofico” l’Accordo di Parigi sul clima del 2015 e ha sostenuto apertamente l’industria della torba, nonostante sia ben noto che essa produca significative quantità di gas serra. Questo risultato elettorale potrebbe indicare una crescente indifferenza nei confronti della lotta al cambiamento climatico in una nazione che tradizionalmente ha avuto una posizione progressista su temi sostenibili e ambientali.

La Svezia abolisce il Ministero dell’Ambiente

In Svezia, il governo ha soppresso il Ministero dell’Ambiente; si tratta del Paese che ha dato i natali all’icona delle battaglie a favore dello sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico Greta Thunberg. Questo atto è stato percepito come un chiaro segnale di disinteresse nei confronti delle questioni ambientali da parte del governo svedese. La Svezia è stata storicamente vista come un leader nella promozione della sostenibilità e della protezione dell’ambiente, ma questa mossa politica potrebbe indicare un cambio di rotta allarmante.

Anche la Germania non propriamente green

Una delle nazioni leader nell’Unione Europea, la Germania, ha fatto un passo indietro rinunciando all’imposizione di un nuovo standard di efficienza energetica nella costruzione di nuovi edifici. Questo rappresenta un segno negativo, o comunque un grosso dietrofront, nella sostenibilità dell’edilizia e negli sforzi volti a ridurre il consumo energetico.

La crescente tendenza NOGREEN in Europa rappresenta una minaccia significativa per gli sforzi globali di combattere il cambiamento climatico e preservare la sostenibilità del nostro pianeta. È essenziale che i cittadini, i decisori politici e le organizzazioni ambientaliste restino vigili e continuino a lavorare insieme per promuovere politiche e iniziative che affrontino la crisi climatica in modo responsabile. Solo attraverso una cooperazione globale e un impegno costante possiamo sperare di invertire questa pericolosa tendenza NOGREEN e proteggere il nostro futuro e quello delle generazioni a venire.

Riccardo Pallotta©

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