Gli archistar ci hanno abituato a costruzioni gigantesche, d’effetto, dalle forme stravaganti e dagli equilibri coraggiosi. Basta pensare al Guggenheim Museum a Bilbao di Frank O. Gehry, al Centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou a Parigi di Rogers e Piano o alla Cattedrale di Brasilia di Oscar Niemeyer. Uno dei maggiori teatri del mondo dove le fantasie degli architetti più coraggiosi possono trovare corpo (e anche un lauto finanziamento) è Dubai, paradiso avveniristico della penisola arabica. Qui tra le auto supercostose degli emiri si stagliano grattacieli dalle vertiginose altezze e forme innovative. La città vanta già diversi primati a livello architettonico: il Dubai Mall (il centro commerciale più grande per numero di negozi); il Burj Khalifa (il grattacielo più alto del mondo) e il Burj Al Arab (l’hotel più lussuoso). Ad essi si aggiungerà prossimamente una nova struttura: la Clothespin Tower, allo stesso tempo grattacielo ed opera d’arte. Avrà 50 piani, sarà alta 350 metri e a renderla unica sarà la sua forma che ricorderà una gigantesca molletta per il bucato. Questo renderà la struttura il primo grattacielo artistico del mondo e la più grande opera d’arte attualmente esistente. La struttura nasce dalla collaborazione tra l’artista israeliano Zygo e l’imprenditore Jacob Shpigel e nella sua forma nasconde un significato tutt’altro che superficiale: le due metà della molletta che arrivano a toccarsi e congiungersi alludono ai due opposti che si completano e si fondono a formare un tutt’uno, la perfezione. Gli interni saranno destinati a 300 appartamenti da un lato e dall’altro ad un hotel super lussuoso. Lo spazio residuo sarà destinato a palestre, boutique d’alta moda, gallerie d’arte e ristoranti. I lavori saranno avviati nel 2023.
Glenda Oddi