La casa di Pasolini acquistata e donata a Roma dal produttore Valsecchi

Pier Paolo Pasolini (1922 - 1975) the Italian critic, novelist, film director and screen writer. (Photo by Evening Standard/Getty Images)

Di

Marino Ceci

Il produttore Valsecchi acquista e dona a Roma l’appartamento di Rebibbia dove lo scrittore Pasolini visse agli inizia degli anni ’50. Acquistata all’asta, il produttore Valsecchi compra la casa di Pasolini. “E il mio dono per Roma”. E’ infatti quell’appartamento che videro la luce i primi capitoli di “Ragazzi di Vita”.

“Noi che siamo ‘operatori culturali’ dobbiamo produrre cultura per fare memoria storica. Pasolini è stato uno dei più grandi intellettuali del ‘900, mi è sembrato giusto restituire alla cittadinanza questo forte valore simbolico. Realizzare presidi culturali è importante per i giovani e per la città”, spiega il produttore cinematografico e televisivo, fondatore della Taodue Film. 

La casa romana di Pier Paolo Pasolini in via Giovanni Tagliere 3 nel quartiere Rebibbia, dove il poeta ha vissuto all’inizio degli anni ’50, è stata acquistata all’asta dal produttore cinematografico Pietro Valsecchi che la donerà a Roma Capitale.

Risponde il sindaco di Roma, entusiasta per la novella: ”E’ un grande gesto di amore per la città”. Anche se Pasolini in quella ‘casa di poveri’ non visse molto di sicuro fu in questa periferia che entrò in contatto per la prima volta con quei volti sinceri e veri che ritroveremo in gran parte del suo mondo artistico. Voglio ringraziare Valsecchi per questo bellissimo gesto d’amore nei confronti della città e di un grande intellettuale come Pasolini proprio in occasione dei cent’anni della sua nascita”.

La casa di via Giovanni Tagliere, due camere e cucina dove Pasolini si trasferì  con la madre nel 1950,  era di un privato e dopo l’atteso e naufragato progetto di farci una Casa internazionale della Poesia arrivò l’asta giudiziaria senza acquirenti. 

Con felicità, viene riconosciuto il valore immateriale di questa piccola ‘casa di poveri, all’estrema periferia, vicina a un carcerè, come la descrisse lo stesso Pasolini nel ‘Poeta delle ceneri’.

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